Come sarebbe bello poter parlare solo di lati positivi considerando la diffusione delle auto elettriche, vero? Purtroppo c’è sempre qualcosa di negativo che getta ombra. La sempre e più richiesta ed immatricolazione di queste vetture ha portato alla crescita inevitabile di una rete di ricarica. C’è però un fenomeno che sta mettendo in grave rischio le famose colonnine e cioè i furti. Ebbene, i ladri hanno trovato modo di rubare anche da queste infrastrutture.
Nel Regno Unito, il più grande operatore di colonnine Fast Charge ha infatti segnalato un aumento assai preoccupante dei furti dei cavi. Le stazioni di ricarica sono così state distrutte creando non solo ingenti danni economici, ma anche danni all’immagine e alla sicurezza delle stesse colonnine. I cavi di ricarica vengono asportati dai malintenzionati per il rame contenuto al loro interno, che può essere rivenduto sul mercato nero, praticamente come accade spesso ai semplici pali della luce. Questo comportamento non solo danneggia le aziende, ma anche chi possiede un auto elettrica è solito usare proprio quella struttura per comodità.
Furti alle stazioni di ricarica: l’educazione e la consapevolezza servono?
Le conseguenze di questi furti sono molteplici. Ovviamente, causano disagi agli automobilisti. Questi, mettiamo caso si trovano con batterie scariche, trovano una stazione ma non è funzionante, cosa potrebbero fare? C’è poi da considerare il danneggiano l’immagine della mobilità elettrica, perché anche se non ha nulla a che fare in modo diretto con le colonnine, va comunque a scoraggiare i potenziali acquirenti. Perché? Semplice, sarebbero preoccupati per la disponibilità delle stazioni di ricarica.
Per contrastare questo fenomeno, le aziende stanno adottando misure di sicurezza più rigorose. Hanno cominciato ad installare telecamere a circuito chiuso e ad aprire collaborazioni con le forze dell’ordine locali. I furti alle stazioni di ricarica sono una minaccia per lo sviluppo della mobilità elettrica. Ora c’è bisogno di un’immediata azione da parte delle autorità. La cosa migliore sarebbe però quella di affrontare le cause alla radice, educando sul valore e sull’importanza della mobilità elettrica. Tuttavia, ci dispiace per chi propone l’educazione come strumento contro i furti, vince altro e non la consapevolezza.