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Beethoven, incredibile non è morto di avvelenamento da piombo

Finalmente si può dire che la morte del noto compositore austriaco Ludwig van Beethoven non è dovuta dall’avvelenamento da piombo ma da altre cause. Si può dire che indagare sul passato dei più grandi artisti musicali come Ludwig van Beethoven è un continuo piacere. Il tutto alimentato da un pizzico di fascino e mistero medico. In particolare, da poco tempo a questa parte, grazie alle innovazioni tecnologiche che oggi la medicina offre, si è potuti venire a capo di uno dei dubbi che colpisce da tempo gli appassionati.

Quindi si può dire che il compositore tedesco non morì di avvelenamento da piombo, ma da malattie epatiche aggravate da una infezione di epatite B. Senza scordare l’aggiunta dell’alcol ai suoi importanti problemi gastrointestinali, ma soprattutto, la progressiva perdita dell’udito.

Da non confondere con le analisi effettuate tramite due ciocche di capelli autenticate. Quest’ultime sono molto importanti perché mettono in evidenza l’effettiva conferma degli effetti da avvelenamento da piombo

. Le analisi, portate a termine dal team di ricercatori con a capo Nader Rifai della Harvard Medical School, attestano che i test effettuati sono stati eseguiti utilizzando metodi di spettrometria di massa validati clinicamente per misurare la concentrazione di piombo, arsenico, mercurio all’interno dei capelli.

 

Beethoven: di cosa è morto davvero?

I risultati mettono in evidenza come i valori di metalli pesanti contenuti nel corpo di Beethoven siano nettamente maggiori rispetto a quelli di una persona sana. Quindi l’idea dell’avvelenamento purtroppo non regge, a sua volta non è stata la diretta causa della morte. Certamente però avrà influito in maniera importante nella sua salute.

Le ricerche però non finiscono qui, infatti gli studiosi viaggiano alla ricerca di nuove possibili spiegazioni legate alla perdita d’udito nell’artista. In particolare si parla di otosclerosi, lupis o eventuali marcatori genetici. In fondo però la spiegazione scientifica dell’accaduto rimane un mistero e con se tutte le possibili spiegazioni.

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Pubblicato da
Massimo Lepore