Non una bella figura per l’Italia per quanto riguarda la questione del divieto della vendita della plastica monouso. Potrebbe riassumersi così la vicenda che vede ufficialmente la messa in mora da parte di Bruxelles nei confronti del bel paese.
Proprio in questo modo è partito il primo passo giuridico che la legge prevede con la procedura di infrazione di una direttiva emessa dall’Europa.
La normativa SUP e l’Italia fuori tempo: Bruxelles interviene
Era l’anno 2021 quando la commissione europea stabilì il divieto di vendita dei prodotti prodotti in plastica monouso. Questo nuovo regolamento è chiaramente arrivato anche in Italia con un decreto legislativo entrato poi in vigore il 14 gennaio 2022. Proprio da quel momento non sarebbe più dovuto essere possibile l’acquisto di alcuni prodotti spesso utilizzati e in plastica, tra cui posate di ogni tipo, bicchieri, cannucce, guanti e molto altro.
Sebbene ci sia stato un periodo di tolleranza per smaltire le scorte approvvigionate, sembra che l’Italia non abbia rispettato alcuni canoni imposti da Bruxelles.
Queste le parole da parte del presidente di Legambiente Stefano Ciafani:
“L’entrata in vigore della direttiva SUP in Italia rappresenta un significativo passo avanti e segna la prima iniziativa ecologica del 2022. È importante ricordare che l’Italia è da tempo un paese all’avanguardia nella lotta contro la plastica monouso e il marine litter, grazie a leggi nazionali come il divieto dei sacchetti di plastica, dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili, e l’eliminazione delle microplastiche nei cosmetici da risciacquo, misure poi integrate nella direttiva europea. Tuttavia, nella battaglia contro la plastica monouso non possiamo abbassare la guardia. È necessario continuare a impegnarsi con sempre maggiore forza e determinazione per ridurre l’uso della plastica e promuovere soluzioni riutilizzabili, soprattutto perché la pandemia ha causato un ritorno significativo agli oggetti di plastica usa e getta”.
Non era proprio dello stesso avviso l’assessore allo sviluppo economico della regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla:
“L’entrata in vigore della direttiva SUP rappresenta un duro colpo per la democrazia e una minaccia per la nostra packaging valley, il distretto produttivo di macchine automatiche leader a livello mondiale“.