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Tesla Supercharger: update del 2023 davvero notevole

Tesla con la sua rete Supercharger offre ai suoi utenti un valore aggiunto. Attraverso questa struttura per la ricarica rapida le vetture elettriche dell’azienda sono in grado di viaggiare anche per lunghe distanze senza troppi problemi nonostante la rete pubblica risulta ancora poco sviluppata.

A tal proposito, Tesla ha da poco pubblicato il suo Impact Report per l’anno 2023. Il documento fornisce informazioni utili sull’impatto ambientale dell’ecosistema dei prodotti dell’azienda di Elon Musk. I dati fanno riferimento allo scorso anno. Tra questi spiccano quelli relativi al funzionamento delle infrastrutture di ricarica.

Supercharger di Tesla: l’andamento del 2023

Secondo quanto riportato dal rapporto, a livello mondiale, il sistema di ricarica veloce ha ottenuto un uptime medio del 99,7%. Un valore importante che evidenzia l’impegno di Tesla per il funzionamento corretto della sua infrastruttura.

Quanto riportato diventa ancora più interessante se si tengono a mente i nuovi piani che Elon Musk ha intenzione di attuare per la sua rete di Supercharger per le auto elettriche. Secondo quanto trapelato sembra che una buona parte del team

che si occupa di questa infrastruttura è stata licenziata. Suddetta scelta, aveva portato molti a credere che nelle intenzioni dell’azienda e di Elon Musk ci fosse la volontà di ridimensionare i progetti di crescita nei confronti dei Supercharger.

Riguardo tale argomento è poi intervenuto Elon Musk diverse volte. Il miliardario CEO di Tesla ha dichiarato che l’azienda investirà nel corso di quest’anno oltre 500 milioni di dollari proprio per espandere la sua rete di ricarica. Inoltre, è prevista anche l’installazione di migliaia di nuove colonnine. La cifra non tiene conto dei costi operativi aggiuntivi per il mantenimento delle strutture.

La maggiore attenzione verrà riservata all’espansione delle stazioni attualmente presenti, come evidenziato dallo stesso Elon Musk. L’impegno del CEO e dell’intera filiera è quello di raggiungere un uptime pari al 100%. Un traguardo che non sembra essere così lontano.

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Pubblicato da
Margareth Galletta