Grok

Elon Musk di recente ha rivelato agli investitori i suoi ambiziosi piani per Grok. Ovvero il chatbot avanzato sviluppato dalla sua azienda xAI. Secondo il sito The Information, il noto imprenditore intende costruire un supercomputer di nuova generazione entro l’autunno del 2025. Il tutto con l’obiettivo di migliorare in maniera esponenziale le capacità di Grok. Questo supercomputer, che è stato definito una “gigafactory di calcolo“, sarà alimentato da decine di migliaia di GPU NVIDIA H100. Il suo progetto comporterà un investimento di miliardi di dollari.

Grok: lotta tra colossi dell’IA

Attualmente, Grok è alla versione 1.5, lanciata lo scorso aprile. Il chatbot ha già mostrato progressi importanti rispetto alle versioni precedenti. È infatti in grado di elaborare sia testi che immagini. In più Grok1.5 ha anche migliorato le sue capacità matematiche e di programmazione e ha ampliato notevolmente la sua finestra contestuale di Token. La versione 2.0, che utilizza già 20.000GPU, rappresenta un grande passo avanti. Ma la 3.0 richiederà almeno 100.000GPU, un incremento di cinque volte. Musk ha sottolineato che le nuove capacità di GPU saranno almeno quattro volte più grandi rispetto a qualsiasi altre attualmente in uso dai concorrenti di xAI.

Nel frattempo, il mercato dell’intelligenza artificiale continua a essere altamente competitivo. Tra i nuovi protagonisti, Claude, sviluppato da Anthropic, ha fatto da poco il suo ingresso in Italia. Offrendo potenti funzionalità di IA accessibili tramite un’interfaccia web, un’applicazione iOS e vari piani di abbonamento, inclusi quelli aziendali. Anche lui ha ricevuto recensioni positive, posizionandosi come una solida alternativa in questo settore in rapida evoluzione.

Anche se Musk in passato ha espresso preoccupazioni riguardo ai pericoli potenziali dell’intelligenza artificiale, il suo impegno nello sviluppo di Grok dimostra una volontà di guidare l’innovazione tecnologica. La strategia di xAI infatti mira a migliorare le capacità del proprio chatbot. Ma anche a posizionarsi in modo competitivo rispetto ad altri giganti della tecnologia. Con il lancio della “gigafactory di calcolo”, l’imprenditore spera di inserire il suo chatbot in una posizione di netto vantaggio nel contesto globale dell’AI.

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