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Calcio, la Serie A accusa CloudFlare di eludere Piracy Shield

La Serie A ha incolpato CloudFlare di eludere Piracy Shield consentendo ai truffatori di evitare la piattaforma anti-pezzotto; il calcio è stato sempre nel mirino di molte aziende poiché chiunque vorrebbe guardare tutte le partite gratis e per farlo si ricorre a qualsiasi metodo. Ovviamente chi riesce a passare oltre i controlli viene subito rintracciato dato che l’ azienda che si occupa della trasmissione dei segnali delle partite di calcio si accorge quando viene occupata una linea di trasmissione.

Proprio sui siti pirata si è concentrata la Serie A e ha pronunciato il suo pensiero sul fatto che un’ azienda di pubblicazione, CloudFlare, ha permesso a molte persone di poter vedere le partite gratis senza avere un VPN che riesca a vedere l’ effettivo operato dei pirati dato che è disponibile a tutti. Da molti anni la Lega Calcio lotta contro il cosiddetto pezzotto, questa pratica illegale per guardare le partite, riscuotendo dei buoni risultati dato che ha sempre accusato, portando in tribunale, le società che facevano uso del pezzotto.

 

Calcio, scontro tra Serie A e CloudFlare

Secondo la Lega Calcio l’ utilizzo del VPN consente di spostare il collegamento tra i pirati e i propri clienti da una rete pubblica a una privata; altro fattore che fa discutere è il fatto che l’ azienda americana si rifiuti di dare alle forze dell’ ordine i log di connessione per poter bloccare le attività considerate illegali. CloudFlare da parte sua fa sapere che accusa Privacy Shield poiché oscura i siti che secondo CloudFLare sono legali; inoltre da sempre respinge le accuse italiane perché ritenute incostituzionali o illecite. Resta il fatto che se non viene raggiunto un accordo subito c’è il rischio che molte persone riescano comunque ad assicurarsi la visione gratuita delle partite a discapito di colore che invece le vedono pagando regolarmente il costo richiesto.

Dopo tutto le aziende cercano sempre dei metodi per guadagnare pur andando contro la legge; bisogna solo sperare che queste attività criminali vengano subito individuare e fermate per garantire la visione uguale per tutti dei contenuti disponibili online.

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Pubblicato da
GabrieleM