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Con Arc Search si può telefonare ad Internet: quando in Italia?

Arc, il browser di The Browser Company, dopo aver riscosso un grande successo nel settore desktop, con il rilascio anche per Windows, si sta ora dedicando alla controparte mobile, con il lancio di Arc Search per iPhone. L’ultima novità introdotta nella versione mobile è una funzione chiamata Call Arc. Quest’ultima consente di effettuare ricerche vocali in modo innovativo. Basta portare il telefono all’orecchio, come se si stesse effettuando una telefonata, per attivare automaticamente la ricerca vocale. Si tratta di una modalità di interazione in grado di rende l’esperienza di ricerca più facile ed immediata.

Arc Search rivoluzione la ricerca vocale

L’interfaccia utente di Call Arc riprende in tutto e per tutto quella di una chiamata telefonica. Per avviare una ricerca, è sufficiente parlare. L’intelligenza artificiale elaborerà la richiesta e risponderà a voce. Durante il breve intervallo di tempo tra la domanda e la risposta, viene riprodotta una piacevole musichetta d’attesa che ricorda quella dei call center, rendendo l’esperienza ancora più gradevole.

La funzione Call Arc è non solo molto simpatica, ma anche estremamente efficiente. C’è però una limitazione. Al momento, la funzione non supporta l’italiano, essendo disponibile solo in inglese. Se si desidera comunque provarla è integrata gratuitamente in Arc Search. Basta scaricare l’app dallo Store di Apple, avviarla e portare il telefono all’orecchio per iniziare a dialogare con Internet.

Tale innovazione rappresenta un passo avanti significativo nell’evoluzione dei browser mobili. Introduce, infatti, un modo più intuitivo e interattivo di effettuare ricerche online. La capacità di interagire con il browser attraverso comandi vocali potrebbe cambiare il modo in cui si utilizzano i dispositivi mobili per accedere alle informazioni, rendendo il processo più rapido e naturale.

La funzione di Arc Search rappresenta un interessante aggiornamento che facilita l’intera esperienza degli utenti iPhone. Non resta che attendere l’espansione delle funzionalità linguistiche. Inoltre, cresce anche la speranza di assistere all’espansione del supporto anche in lingua italiana.

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Pubblicato da
Margareth Galletta