Nelle scorse settimane, la catena di negozi americana Target ha annunciato una drastica riduzione della sua offerta di DVD nei punti vendita. La notizia ha suscitato scalpore, ma non dovrebbe sorprendere troppo, considerando che i supporti fisici sono in crisi da anni, utilizzati sempre meno. Le statistiche parlano chiaro: il settore è in uno stato comatoso, con pochissimi utenti che ancora li utilizzano, principalmente appassionati di audio-video.
Lo streaming e la fine dei supporti fisici
Un tempo, la colpa di questa crisi sarebbe stata attribuita alla pirateria, che tuttavia ha ancora una sua influenza. Oggi, però, sono i servizi di streaming i principali colpevoli della fine dei supporti fisici. Con pochi pulsanti sul telecomando, è possibile accedere a una vasta gamma di film e serie TV, ma ci si chiede se questo modello sia sostenibile nel lungo termine per il pubblico. Rischiamo di diventare ostaggi delle piattaforme di streaming?
I dati del Digital Entertainment Group sono eloquenti: nel 2023, le vendite di supporti fisici sono calate del 25%, un crollo che prosegue ormai da anni. Mentre le vendite di DVD, Blu Ray e Ultra HD Blu Ray continuano a diminuire, cresce invece la spesa per gli abbonamenti alle piattaforme di streaming e per l’acquisto di film in formato digitale. La strategia delle piattaforme di streaming, che inizialmente offrivano servizi a basso costo e tolleravano la condivisione degli account, sta chiaramente pagando. Tuttavia, con il tempo, i prezzi sono aumentati e le restrizioni sulla condivisione degli account sono diventate più severe, portando alla necessità di piani con pubblicità per contenere i costi.
Guardando ai prezzi delle principali piattaforme di streaming, l’aumento è stato significativo. Netflix, ad esempio, ha visto il prezzo dell’abbonamento 4K salire da 11,99 euro a 17,99 euro, mentre il piano base è passato da 7,99 euro a 12,99 euro. È stato introdotto anche un piano da 5,49 euro, reso possibile solo grazie alla pubblicità. Disney+ ha seguito un percorso simile, passando da 6,99 euro mensili tutto compreso a tre piani, con prezzi che vanno da 5,99 euro con pubblicità a 11,99 euro per il piano 4K.
Una trappola ben costruita
La strategia delle piattaforme è chiara: abituare il pubblico a una fruizione semplice ed economica dei contenuti, per poi aumentare i prezzi. Nonostante le proteste, i numeri mostrano un aumento costante degli abbonati. La fine dei supporti fisici non farà altro che rafforzare questo trend. In futuro, l’unico modo per vedere film e serie TV sarà attraverso lo streaming, indipendentemente dal prezzo. La pirateria potrebbe rimanere un’alternativa per alcuni, ma lo streaming avrà il coltello dalla parte del manico: gli abbonamenti potrebbero diventare l’unica opzione, mentre i lettori ottici, sempre più rari, accumuleranno polvere.