Telegram fa parlare di sé, ma non per qualche innovazione importante. Pare che la Commissione Europea stia considerando l’apertura di un’indagine sui suoi metodi di calcolo degli utenti attivi nell’UE. Questa valutazione è motivata da preoccupazioni riguardanti la diffusione di contenuti illegali e dannosi sulla piattaforma, nonché dalla questione del rispetto del DSA.
Telegram dichiara di avere 41 milioni di utenti attivi nell’Unione Europea, poco poco al di sotto della soglia di 45 milioni che identifica le “piattaforme online molto grandi” soggette a requisiti più stringenti secondo il DSA. Il problema è che la Commissione Europea ha parecchi dubbi sul metodo di calcolo utilizzato e perciò ha annunciato un monitoraggio dell’evoluzione del mercato in relazione a questa questione.
L’indagine contro Telegram sarà positiva? Staremo a vedere
Le implicazioni di essere classificati come VLOP sono significative. Il DSA impone una serie di obblighi più rigorosi per queste piattaforme, tra cui maggiori poteri per gli utenti, più protezione per i minori, moderazione dei contenuti rigorosa e trasparenza e responsabilità aumentate. Per quanto riguarda i poteri degli utenti, il DSA richiede che le piattaforme forniscono informazioni chiare sulle raccomandazioni ricevute e offrano la possibilità di disattivare i sistemi di profilazione. Inoltre, le piattaforme come Telegram (nel caso in cui rientrasse trai VLOP) devono semplificare la segnalazione di contenuti illegali e trattare tali segnalazioni con diligenza. Il DSA vieta anche la pubblicità basata su dati sensibili degli utenti e richiede l’etichettatura di tutte le inserzioni pubblicitarie.
Per la protezione dei minori, il DSA impone la riprogettazione dei sistemi per garantire un elevato livello di privacy e sicurezza dei bambini. Le piattaforme devono inoltre presentare una valutazione dei rischi specifici entro 4 mesi dalla designazione come VLOP e rendere pubblica questa valutazione entro un anno. Il DSA richiede anche maggiore trasparenza sugli audit esterni e indipendenti e la pubblicazione di archivi di tutte le inserzioni visualizzate sull’interfaccia. Ora la decisione finale sulla questione avrà un impatto importante sul modo in cui Telegram e altre piattaforme gestiscono i loro servizi nell’UE. Dovremo vedere come volgerà la situazione.