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Grok e la sua crescita grazie al supercomputer proprietario di xAI

L’IA di Elon Musk, Grok, sta per diventare una gemma della tecnologia grazie al supercomputer proprietario di xAI

Elon Musk, il magnate del settore hi-tech noto per le sue ambizioni futuristiche, sembra essere pronto a intensificare i suoi sforzi nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA). La sua startup xAI sta attualmente lavorando su un nuovo supercomputer proprietario progettato per supportare i modelli IA basati su Grok.

 

Grok e la sua crescita esponenziale

Grok, l’IA sviluppata da Musk e xAI, è diventata open-source di recente. Nonostante non sia ancora all’altezza di ChatGPT o delle IA di Google e Microsoft, ha già attirato l’attenzione per alcune fake news potenzialmente pericolose. Ma Musk sembra intenzionato a continuare a migliorare questa IA e a farla crescere. A partire dal 2025, i modelli IA di Grok verranno ospitati su un supercomputer proprietario di xAI.

Secondo quanto riportato da The Information, Musk ha paragonato questo supercomputer a una “Gigafactory della potenza di calcolo”, annunciando che sarà basato su decine di migliaia di GPU NVIDIA H100

. Lo scorso anno, Musk ha già acquistato 10.000 GPU H100 dal Team Verde e ha dichiarato in passato che la versione 2.0 di Grok avrebbe richiesto almeno 20.000 chip H100 di NVIDIA per funzionare pienamente.

Il supercomputer di Musk e xAI dovrebbe avere un costo di diversi miliardi di dollari e dovrebbe essere quattro volte più grande dei supercomputer concorrenti. Se implementato correttamente, il cluster di GPU di Tesla potrebbe rappresentare il vertice della tecnologia IA.

 

Un nuovo tipo di giornalismo

Al momento, Grok è alla versione 1.5, con un aggiornamento alla release 2.0 che richiederà ancora del tempo. Le funzioni IA di Grok sono già state integrate su Twitter: a maggio, il social network ha lanciato riassunti generati dall’IA per le notizie pubblicate dalle principali testate giornalistiche. Questo indica un ulteriore passo avanti nella diffusione dell’IA nel mondo reale e nel settore delle notizie online, nonostante, come sappiamo, l’inizio non sia stato dei migliori.

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Pubblicato da
Margherita Zichella