Le emergenze climatiche, sempre più comuni, potrebbero essere preventivate dall'AI
Le emergenze climatiche, sempre più comuni, potrebbero essere preventivate dall’AI

Negli ultimi mesi, il dibattito sull’Intelligenza Artificiale (AI) ha coinvolto figure di spicco e riportato casi emblematici. Elon Musk, CEO di Tesla, che utilizza programmi di auto-apprendimento per il sistema di guida autonoma delle sue auto elettriche, ha espresso opinioni contrastanti. Nel contempo, notizie di cronaca mostrano come l’AI stia progressivamente sostituendo la componente umana all’interno delle pubbliche amministrazioni, mettendo in discussione la sicurezza del “posto fisso” nel settore pubblico.

 

Un nuovo modo di vedere le cose per l’AI

L’AI è destinata a diventare parte integrante della nostra quotidianità; la sfida sta nell’utilizzarla saggiamente, adottando normative adeguate per regolarne l’uso nei vari settori. Prima di cedere al panico davanti a una nuova tecnologia, ricordiamo che anche l’elettricità, agli inizi del ‘900, era considerata pericolosa per l’uomo, come dimostrano documenti storici.

Un esempio positivo di utilizzo dell’AI arriva dalla Toscana. Il Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, sta testando l’AI per monitorare i corsi d’acqua. I test si concentrano su Freddana, Versilia, Carrione e sul lago di Massaciuccoli, con l’obiettivo di gestire i fiumi torrentizi, noti per la rapidità con cui possono raggiungere livelli di allerta ed esondare.

La tecnologia del machine learning diventa cruciale per gestire la mole di dati da controllare in tempo reale, superando i limiti umani. Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), ha sottolineato l’importanza dell’innovazione: “Grazie all’AI, possiamo elaborare big data in tempo reale, prevedendo le piene fino a 6 ore prima, un grande passo avanti nella difesa del suolo”.

 

L’intelligenza artificiale al servizio dell’uomo

Ismaele Ridolfi, Presidente del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, ha aggiunto che l’AI consente di calcolare scenari di flusso basati su dati di pioggia rilevati da un ampio bacino. Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, ha commentato che l’AI può allertare il territorio, attivando misure precauzionali necessarie. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di una cultura dell’acqua e di un programma di prevenzione civile.

L’iniziativa della Toscana è parte di un mosaico più ampio iniziato anni fa, con un’accelerazione nel 2023, in seguito all’analisi dell’Ispra sul dissesto idrogeologico del 2021. Domenico Villani, CEO del gruppo Cesi Ismes, ha affermato: “L’innovazione è essenziale per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Il deep learning permette all’AI di elaborare deduzioni dall’esperienza, utile quando si dispone di una grande quantità di dati non organizzati”.

Monica Bini, Responsabile Scientifica del Dipartimento universitario di Scienze della Terra, ha confermato che il sistema AI è efficace anche in caso di eventi improvvisi e intensi, sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale. Marco Luppichini, docente universitario coinvolto nei test, ha spiegato che le rilevazioni fisiche locali possono essere superate dai modelli di machine learning che analizzano una vasta gamma di dati.

 

Prevenzione e gestione del territorio

L’AI, dunque, se ben utilizzata, si dimostra una risorsa preziosa per la gestione del territorio e la prevenzione di disastri naturali, segnando un passo avanti verso un futuro più sicuro e sostenibile.

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