Toyota ha annunciato una strategia che va totalmente controcorrente. Le auto elettriche non supereranno il 30%, della quota di mercato complessiva, secondo il parere del CEO dell’azienda. In tal modo i motori a combustione interna continueranno ad essere fondamentali ed utilizzati per ancora parecchio tempo.
Il problema non risiede nelle auto a combustione interna in sé, ma nelle emissioni di CO2 che esse producono. Il problema quindi non persisterebbe se si trovasse una soluzione alternativa e passare in modo così urgente all’elettrico non sarebbe necessario. La società dunque ha deciso di continuare a sviluppare motori a combustione interna ma più avanzati. La Toyota ha infatti presentato una nuova serie di motori a quattro cilindri in linea. Questi saranno alimentati non solo da combustibili fossili tradizionali ma anche da materiali a zero emissioni di carbonio, come idrogeno liquido, combustibili sintetici e biocarburanti.
Gli e-fuel hanno colto l’attenzione di molti produttori. Alcune aziende stanno cercando una soluzione per ridurre le emissioni senza però abbandonare completamente i motori a combustione. Il CEO Stellantis condivide infatti in parte l’idea della Toyota e crede che i carburanti sintetici potrebbero evitare che più di un miliardo di auto termiche
vengano ritirate inutilmente.Toyota sta investendo significativamente nello sviluppo di nuovi motori a combustione interna. Uno di questi è un motore aspirato da 1,5 litri avente una riduzione del 10% in volume e altezza e una riduzione del peso del 10%. C’è poi un turbo da 1,5 litri con volume inferiore del 20% e altezza ridotta del 15%. Ultimo pare sia un motore turbo da 2,0 litri caratterizzato da una riduzione del 10% sia in volume che in altezza rispetto all’attuale turbo da 2,4 litri, donando così maggiore potenza, aumentata del 30%. Questi motori sono progettati per applicazioni ibride e ibride plug-in e pare faranno presto il loro debutto verso la fine del 2026. Alcune varianti saranno anche in grado di bruciare diesel, dimostrando una certa versatilità.
Toyota sta poi esplorando la creazione di una catena di approvvigionamento di carburanti a zero emissioni di carbonio. Come? Stringendo alleanze con Idemitsu Kosan, Eneos e Mitsubishi Heavy Industries. Nonostante gli sforzi, però, non sono mancate le critiche verso la casa automobilistica e per il suo poco impegno ambientale.