Negli ultimi tempi, si è parlato molto di come l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe cambiare il mondo del lavoro. Elon Musk, ad esempio, ha espresso parecchie preoccupazioni, sostenendo che molte professioni potrebbero scomparire. Ma Ted Sarandos, il co-CEO di Netflix, ha una visione decisamente diversa e più ottimistica.
La prospettiva positivista di Sarandos
In un’intervista recente, Sarandos ha detto chiaramente di non credere che l’IA possa sostituire sceneggiatori e attori. “Non penso che un programma di intelligenza artificiale possa scrivere una sceneggiatura migliore di quella di un grande scrittore, o sostituire una grande interpretazione, o che non saremo in grado di notare la differenza,” ha affermato. Insomma, per lui, il talento umano rimane insostituibile.
Ma allora, quale sarà il vero impatto dell’IA? Secondo Sarandos, il punto non è che l’IA ruberà il lavoro alle persone, ma piuttosto che saranno coloro che sapranno utilizzarla al meglio a prevalere. “L’intelligenza artificiale non ti ruberà il lavoro. La persona che usa bene l’intelligenza artificiale potrebbe rubarti il lavoro,” ha spiegato. Quindi, invece di temere la tecnologia, dovremmo imparare a sfruttarla.
Sarandos ha poi fatto un interessante parallelo con l’avvento dello streaming rispetto all’home video. “Ricordate come tutti combattevano l’home video? Per diversi decenni, gli studi cinematografici non hanno concesso in licenza i film alla televisione. Quindi ogni progresso tecnologico nel campo dell’intrattenimento è stato combattuto e alla fine si è rivelato un modo per far crescere il business,” ha ricordato. Allo stesso modo, Sarandos vede l’IA come una nuova fase di evoluzione, capace di portare benefici significativi al settore.
La storia tecnologica che si ripete
Questa posizione di Sarandos offre una prospettiva rassicurante rispetto alle preoccupazioni sollevate da Musk e altri esperti. Mentre molti temono che l’IA possa eliminare posti di lavoro, il co-CEO di Netflix crede che possa invece migliorare e potenziare le capacità creative degli esseri umani.
Secondo Sarandos, ogni nuova tecnologia porta con sé una fase di resistenza iniziale, ma alla fine si rivela un vantaggio. “Ogni volta che c’è una nuova tecnologia, c’è una resistenza iniziale, ma alla fine si rivela un vantaggio. L’IA non sarà diversa,” ha detto.
In sostanza, Sarandos immagina un futuro in cui l’IA e l’ingegno umano lavorano fianco a fianco. Invece di vedere la tecnologia come una minaccia, la vede come un’opportunità per far crescere e innovare il mondo dell’intrattenimento. Questa visione ottimistica potrebbe aiutare a tranquillizzare chi è preoccupato per il futuro del lavoro creativo nell’era dell’IA, incoraggiando un approccio più aperto e collaborativo verso le nuove tecnologie.