WhatsApp introduce i messaggi vocali più lunghi anche sullo stato

WhatsApp è una delle applicazioni presenti sugli smartphone che probabilmente si aggiorna più frequentemente.

L’app di Meta è, sin dal suo lancio, ormai nel lontano 2009, una delle piattaforme più utilizzate al mondo, e questo probabilmente è dovuto all’impegno e agli obiettivi principali degli sviluppatori.

WhatsApp infatti non è soltanto una applicazione per lo scambio di messaggi, ma con il passare del tempo e con gli aggiornamenti ha raggiunto un nuovo livello, tale da trasformarla in una piattaforma che può essere utilizzata per diversi scopi.

Gli aggiornamenti di WhatsApp sono davvero molto frequenti e hanno come obiettivo quello di migliorare costantemente l’esperienza dell’utente.

Ultimamente si è parlato molto di WhatsApp in relazione alla l’integrazione dell’intelligenza artificiale che Meta effettuerà sulle sue applicazioni. L’introduzione dell’AI su WhatsApp è davvero molto attesa e permetterà agli utenti di utilizzare delle funzioni davvero innovative.

Tuttavia gli aggiornamenti di WhatsApp non riguardano solo ed esclusivamente l’intelligenza artificiale, ma anche altre novità di natura differente.

WhatsApp: quanto saranno lunghi i messaggi audio sullo stato?

Negli ultimi anni WhatsApp ha un po’ stravolto il concetto di aggiornamento di Stato rispetto all’inizio.

Inizialmente, infatti, lo Stato era utilizzato solo ed esclusivamente per postare delle foto, mentre adesso si può davvero condividere di tutto, tra cui video, allegati, link e anche audio.

Secondo WABetaInfo, è in arrivo una novità che riguarda proprio gli aggiornamenti dello stato di WhatsApp, e in particolare le note vocali. Se in passato l’audio non poteva superare i 30 secondi, con il nuovo aggiornamento si potranno postare degli audio lunghissimi.
Questo cambiamento nasce dalla necessità di evitare che gli utenti siano costretti a postare più mote vocali di qualche secondo per fare un discorso.

Non si conoscono ancora bene le tempistiche di questo aggiornamento e di conseguenza potremmo aspettare dei mesi prima di vederlo all’opera sulle nostre piattaforme.

 

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