Le automobili moderne sono il top nel campo della mobilità, non sono più solo semplici mezzi di trasporto ma veri e propri assistenti personali virtuali. Queste vetture sono dotate di tecnologie avanzate che permettono loro di conoscere e anticipare le nostre abitudini, donandoci poi una serie di servizi personalizzati singolarmente. Le auto moderne sono infatti in grado di memorizzare informazioni dettagliate sui percorsi abituali, sugli orari di utilizzo e persino sui nostri locali preferiti.
Lo sapevate? Quando il veicolo passa vicino ad una palestra potrebbe addirittura suggerire un allenamento veloce (e voi potete anche ignorarla beatamente), mentre riproduce la vostra canzone preferita e state cantando a squarcia gola. Le vetture, dunque, diventano sempre più “vive” e interattive. Possiamo anche “conversare” con loro dando comandi vocali per funzioni come la chiusura dei finestrini o l’accensione dell’aria condizionata e l’attivazione della radio. Altro aspetto positivo ed innovativo delle auto prodotte più di recente sono ovviamente anche i sensori salva vita.
Questi dispositivi possono rilevare la mancanza di reattività del conducente e chiamare automaticamente i soccorsi, guidando autonomamente l’auto verso la corsia di emergenza. Tuttavia, questa tecnologia avanzata ha un costo, una doppia medagli oscura, una cosa che le aziende automobilistiche custodiscono gelosamente: tutte le nostre informazioni personali sono conservate dalle società e possono cadere nelle mani degli hacker.
Sicurezza delle auto moderne: siamo in pericolo?
La sicurezza dei veicoli moderni è un tema che scotta ultimamente. Pierguido Iezzi, Strategic Business Director di Tinexta Cyber ed esperto di cybersicurezza, in un’intervista ha infatti spiegato come queste siano veri e propri centri informatici su ruote, contenenti oltre cento computer e milioni di righe di codice software. Ciò le rende particolarmente vulnerabili agli attacchi informatici.
Le nostre auto sono gestite da quattro diverse categorie di computer che comunicano tra loro senza necessità di autorizzazioni specifiche. Questo significa che se un hacker riesce ad accedere a uno di questi sistemi può controllare tutte le altre funzioni del veicolo. La situazione è talmente critica che il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha definito i veicoli di oggi come delle “armi a rischio hackeraggio”. Per contrastare questi rischi, l’Unione Europea sta introducendo nuovi regolamenti.