L’Africa e l’Europa stanno stringendo legami sempre più stretti grazie a progetti innovativi che puntano allo scambio di energia elettrica e idrogeno verde attraverso corridoi e reti appositamente costruite. Uno di questi progetti è il SoutH2 Corridor che collegherà la Sicilia con le coste della Tunisia, favorendo uno scambio energetico sostenibile tra i due continenti.
Italia, Germania e Austria hanno sottoscritto finalmente il progetto SoutH2 Corridor. I tre Stati europei sono infatti i principali attori coinvolti nella realizzazione del piano. L’Italia ha un ruolo primario nello sviluppo dell’idrogenodotto ed ha sostenuto il progetto fin dall’inizio, con la stessa Giorgia Meloni che ha espresso il suo parere positivo già nei primi momenti. Il piano prevede una durata iniziale di cinque anni, con possibilità di rinnovo ed include un monitoraggio attivo annuale che va ad analizzare attentamente il progetto per l’energia ogni anno.
Energia sostenibile in Europa con il nuovo Idrogenodotto: l’Italia fungerà da “ponte”
Il progetto SoutH2 Corridor non è di certo il solo di questo tipo ma si inserisce in un piano europeo più grande e dettagliato che ha come obiettivo quello di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030. Altro fine che sperano di raggiungere i Paesi coinvolti è per l’appunto lo sviluppo della filiera dell’energia green prodotta con idrogeno verde. Questa sarebbe fondamentale per riuscire a rafforzare la sicurezza energetica dei principali cluster industriali e raggiungere gli obiettivi dati per proteggere il nostro clima. Il corridoio meridionale, in tutto il passaggio, è solo una parte della grande rete di interscambio per l’idrogeno verde, che comprende altri cinque futuri progetti. Ora, riusciranno a raggiungere effettivamente la produzione di 20 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030 come previsto?
La pipeline del SoutH2 Corridor partirà dall’Algeria, attraversando poi la Tunisia ed arrivando a Mazara del Vallo in Sicilia, attraverso una rete costruita sotto il livello del mare. L’energia rinnovabile, proveniente da fonti eoliche e solari, alimenterà i processi di elettrolisi necessari per la produzione di idrogeno verde rendendo il tutto interamente sostenibile. L’idrogenodotto proseguirà poi attraverso l’Italia fino ai punti di esportazione in Austria e Svizzera. Il nostro Paese sarà un ponte ed esso permetterà poi l’effettivo raggiungimento dello step finale in Germania tramite le reti H2-WAG di GCA e H2 di EUSTREAM.