L’ultimo episodio della prima stagione di House of the Dragon si è concluso con un primo piano di Rhaenyra, la neoeletta regina dei Sette Regni, cristallizzata nell’espressione di una madre che ha appena scoperto di aver perduto un figlio. Quella scena, magistralmente interpretata da Emma D’Arcy, ha lasciato gli spettatori col fiato sospeso e con una promessa: nella seconda stagione sarà guerra. E infatti, House of the Dragon 2, che debutterà su HBO e in contemporanea su Sky e NOW il 17 giugno, manterrà fede alle premesse già nel primo episodio, intitolato A Son for a Son (Un figlio per un figlio) e dalla durata di ben 64 minuti.
Una stagione incentrata sulla seconda generazione Targaryen
Come nel romanzo Fuoco e Sangue di George R.R. Martin, creatore dell’universo di Game of Thrones, la serie racconterà in modo crudele e serrato la guerra tra i Verdi di Alicent Hightower (Olivia Cooke) e i Neri di Rhanyra e Daemon Targaryen (D’Arcy e Matt Smith) per la conquista del trono di spade. Lo showrunner Ryan Condal ha anticipato che questa seconda stagione sarà incentrata sulla seconda generazione dei Targaryen – Aegon e Aemond, i figli che il re Viserys (Patty Considine) ha avuto con Alicent nella prima stagione, e Jacaerys Valaryon, primogenito di Rhaenyra che rivendica il trono – poiché «in questo conflitto sono i ragazzi, i figli, a prendere il centro della scena. Abbiamo quindi spostato il focus su di loro, le loro storie, perché diventeranno il cuore della seconda stagione».
Con la morte del giovane Lucerys, secondogenito di Rhaenyra, per mano del cugino Aemond e del suo drago, si è chiusa la prima stagione: sulla sete di vendetta della regina dei Neri si giocheranno tutti e dieci gli episodi di questa attesissima seconda stagione.
Matt Smith: “Il mondo di Martin è una garanzia”
Matt Smith, interprete del cinico e ambizioso Daemon Targaryen, ha dichiarato all’edizione britannica di Rolling Stone: «Non ho ancora visto gli episodi, ma spero siano buoni. Ovviamente abbiamo a che fare con uno show che ha un grande impatto sulle persone, sarà difficile battere il successo della prima stagione. È come essere in una band: al concerto sai di dover suonare le hit, ma hai anche la speranza che il secondo album porti avanti la tua narrazione».
Smith ha poi sottolineato la qualità del cast e l’interesse dei personaggi, aggiungendo: «In più tutto viene fuori dalla mente di George R.R. Martin e questo è una garanzia. Il mondo che ha creato è facilmente traducibile in immagini e questo è magnifico». L’attore ha inoltre evidenziato le sfaccettature di Daemon, un personaggio non solo bianco o nero, e il suo rapporto con il drago Caraxes, che riflette la sua personalità: «permaloso, cinico, caotico».
Resta da vedere se Martin e gli showrunners avranno clemenza di Daemon e degli altri personaggi principali o se, come nella migliore tradizione di Game of Thrones, dovremo dire loro addio per sempre. La seconda stagione di House of the Dragon si preannuncia ricca di colpi di scena, conflitti generazionali e lotte per il potere, il tutto immerso nelle atmosfere crudeli e affascinanti create da George R.R. Martin.