Salvini non ferma la sua crociata contro gli autovelox che non hanno una funzione utile
Salvini non ferma la sua crociata contro gli autovelox che non hanno una funzione utile

Il Ministro Salvini è tornato a far parlare di sé e stavolta il focus è sugli autovelox, quei dispositivi tanto odiati dagli automobilisti ma tanto amati dalle casse dello Stato. Tutto è partito dal nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 28 maggio. E cosa ha detto Salvini? Che ce ne sono troppi di questi autovelox sparsi per l’Italia e che bisogna usarli solo dove davvero servono. Una mossa che ha acceso i riflettori su una questione che sembrava tranquilla, ma che ha messo in luce una realtà ben più complessa di quanto sembrasse.

 

Salvini e la sua lotta contro gli autovelox selvaggi

E così si è scatenata una nuova polemica, stavolta a Como, dove pare che ci sia un’infestazione di autovelox, installati su iniziativa dell’attuale sindaco, Alessandro Rapinese, tramite una lista civica. E Salvini, quando gli hanno chiesto cosa ne pensasse, ha tirato fuori l’artiglieria pesante: “Ce ne sono troppi di autovelox in giro per l’Italia. Il buon senso deve prevalere”. Una dichiarazione che ha fatto gridare allo scandalo, mettendo in discussione l’efficacia e l’utilità di questi dispositivi.

E non è solo questione di quantità. Salvini ha detto che bisogna installare gli autovelox solo nei punti veramente pericolosi, quelli dove c’è un reale rischio di incidenti. Ma ha anche aggiunto che bisogna smetterla con quei “autovelox furbetti“, quelli piazzati lì solo per fare cassa a spese dei guidatori. Una presa di posizione forte, che ha sollevato una serie di domande sul ruolo e l’efficacia di questi dispositivi nella prevenzione degli incidenti stradali.

E poi c’è il problema del rispetto dei limiti di velocità. Salvini ha sottolineato che in Italia c’è una vera e propria epidemia di velocità, con milioni di automobilisti che superano i limiti consentiti senza pensarci due volte. E questo non fa che alimentare la cultura dell’incoscienza, che vede eroi moderni in personaggi come Fleximan, pronti a sfidare la legge in nome della velocità e dell’adrenalina.

 

Una questione di buonsenso e ordine civico

Il dibattito sugli autovelox è appena iniziato e promette scintille. Ma una cosa è certa: Salvini ha messo il dito sulla piaga di una questione che va ben oltre la semplice installazione di qualche radar lungo le strade italiane. E ora tocca a noi capire come affrontare questa sfida e trovare una soluzione che sia davvero efficace nella prevenzione degli incidenti stradali.

 

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