Le previsioni per il 2024 indicano che verranno spediti 17,8milioni di foldable. In questo contesto, Huawei si sta avvicinando sempre più a Samsung. I dati di Counterpoint, relativi al primo trimestre dell’anno, mostrano un sorpasso. L’azienda cinese sta investendo molto sui modelli Mate X5 e Pocket 2, e ha in programma di lanciare entro l’anno ulteriori dispositivi. Nei progetti di Huawei sembra essere inclusa la possibilità del lancio del primo smartphone tri–fold. Si stima che Huawei possa raggiungere una quota di mercato del 30,8% nel 2024. Si tratterebbe di un netto aumento rispetto al 12% presentato nel 2023.
Xiaomi, Oppo e Vivo rimangono sotto il milione di unità spedite ciascuna, con una quota di mercato del 2,8% per ognuna. Motorola
sta recentemente mostrando una crescita significativa grazie ai modelli razr 40 e 40 Ultra. Quest’ultimi stanno contribuendo alla crescita del brand in questo segmento. Si prevede, infatti, che Motorola possa ottenere una quota di mercato complessiva del 6,2% nel 2024.Un caso interessante è rappresentato da Nubia, un brand non ancora tra i principali attori del mercato, ma che potrebbe crescere grazie alla scelta di affidarsi a fornitori cinesi per componenti costosi come la cerniera e il pannello pieghevole. Questa strategia ha permesso all’azienda di contenere i costi e di offrire il suo modello Flip a circa 600 euro, rendendolo un’opzione decisamente competitiva.
Il grande assente nel mercato dei foldable continua, invece, ad essere Apple. I rumor indicano il 2027 come possibile anno di debutto per il primo modello pieghevole dell’azienda di Cupertino, ma non c’è consenso unanime considerando la mancanza di comunicazioni ufficiali. Alcuni esperti ritengono che l’iPhone Fold potrebbe addirittura non vedere mai la luce. TrendForce riferisce che Apple sta ancora valutando le specifiche tecniche dei singoli componenti. Tra questi ci sarebbero severi requisiti riguardanti la piega e l’affidabilità del suo ipotetico foldable. Suddette rigorose specifiche potrebbero spiegare il ritardo di Apple nell’entrare in questo mercato emergente.