I più grandi marchi automobilistici del Giappone sono dentro l’occhio del ciclone, con Toyota al centro delle attenzioni. Secondo quanto riportato dall’ANSA, il Ministero dei Trasporti giapponese effettuerà ispezioni nella sede centrale di Toyota per indagare su sospette irregolarità nei test di certificazione delle auto. Anche altri brand importanti, tra cui Mazda, Suzuki, Honda e Yamaha, pare siano coinvolti nelle indagini. Ad ora si tratta solo di sospetti e che le irregolarità non sono state ancora certificate. Tutto dipenderà dall’esito delle indagini e se le accuse saranno veritiere o meno.
Questa vicenda ad alcuni ha ricordato forse un caso simile, quello della Daihatsu dello scorso anno. L’azienda, controllata al 100% da Toyota, è stata costretta a sospendere la produzione per diversi mesi fino ad un mese fa. L’azienda madre ha poi condotto delle indagini internamente, scoprendo che alcuni modelli erano stati testati con metodi non approvati dai rigidi standard imposti. Questi test difformi hanno portati a dati non regolari nei crash test e nelle prove di sicurezza per i pedoni, cosa gravissima.
Toyota ha chiare le proprie regolarità ed ha dichiarato che non c’è stata alcuna violazione e che i suoi veicoli possono essere usati in perfetta sicurezza. Il problema potrebbe risiedere nei dati raccolti, che per legge devono allinearsi agli standard. Per trasparenza e correttezza, l’azienda ha sospeso la vendita e le consegne dei tre modelli ancora in produzione coinvolti nella vicenda. Questi sono nel dettaglio il B-SUV Yaris Cross, la Corolla Fielder e la Corolla Axio.
A coloro che sono preoccupati dalla situazione, specifichiamo che la questione riguarda esclusivamente il mercato giapponese. In Europa, vigono regole, standard e certificazioni differenti. La Toyota Yaris Cross, inoltre, venduta in Europa è prodotta nello stabilimento di Valenciennes in Francia dove viene assemblata anche la Yaris standard e non in Giappone. Questo caso potrebbe avere ripercussioni sulle diverse case automobilistiche giapponesi. Se le aziende non dovessero superare le ispezioni, tutti i loro processi di certificazione e l’usabilità delle vetture verrà messa in dubbio.