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Windows 11: una funzionalità IA utilizzabile su hardware non supportato

Negli ultimi giorni Microsoft ha presentato una nuovissima funzionalità basata su un’intelligenza artificiale, stiamo parlando di Recall, quest’ultima consente di monitorare e recuperare le attività che sono state svolte sul pc e si basa su un principio di funzionamento molto semplice, il sistema operativo infatti effettua uno screenshot periodico di quanto visualizzato sul display creando un vero e proprio archivio temporale all’interno del quale è possibile visionare e ricercare le attività tramite appunto le immagini generate dalla funzionalità in questione.

Tale funzionalità ha generato non pochi dubbi in merito alla sua sicurezza dal momento che secondo molti esperti del settore tra i quali spicca anche la figura di Elon Musk, tale funzionalità lede la privacy dell’utente memorizzando ciò che quest’ultimo effettua sul proprio pc, a tali critiche Microsoft ha risposto che tutti i dati generati rimangono archiviati sul computer e non vengono pubblicati online, ciò consente una gestione totale delle proprie informazioni dal momento che l’utente stesso può decidere se eliminare, modificare o ampliare il range di salvataggio delle immagini.

 

Recall abilitato anche su PC non supportati

Un utente anonimo dal nick Albacore è riuscito a far girare questa funzionalità anche su PC con hardware datato e dunque non iscritti alla categoria Copilot+.

Albacore ha creato un tool denominato Amperage (disponibile su GitHub) che abilita Recall su computer con SoC Arm64-based: chip Qualcomm Snapdragon datati e processori SQ di Microsoft o chipset Ampere.

Amperage richiede Windows 11 24H2 build 26100.712, tutto ciò lascia pensare che tale funzionalità possa approdare anche sui nuovi professori in arrivo da parte di AMD e Intel, aprendo anche a numerosi dubbi sul perché Microsoft a via deciso di non espandere il supporto a macchine di altro genere se non quelle dotate di chips setti in grado di fornire i tanto discussi 40TOPS di potenza necessaria, probabilmente per non sovraccaricare CPU e GPU.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve