Auto cinesi e l'invasione dell'Europa : cosa ci dicono i dati?

Sono diversi i politici italiani che ultimamente hanno espresso serie preoccupazioni riguardo a una presunta attuale invasione delle auto cinesi sul mercato europeo. Sono in molti che infatti sostengono, anche con un certo fervore, che gli incentivi per i veicoli 2024 favorirebbero le vetture Made in China, non sostenendo quelle italiane, ma è la verità? Che ci dicono i dati?

Analizzando i dati pubblicati dall’UNRAE relativi alle auto più vendute in Italia nei primi cinque mesi del 2024, la storia è un’altra e ben diversa. Nella Top 50 delle auto più vendute, i marchi predominanti sono (guardante un po’) Fiat, Dacia, Citroen (in top 3) e si continua con questa tendenza. Per trovare un veicolo di produzione cinese, bisogna scavare e scendere fino al tredicesimo posto, dove c’è la MG ZS. Quindi? Ad ora, della tanto temuta invasione cinese non c’è l’ombra.

E in Europa qual è la situazione? Ci sono molte auto cinesi?

La situazione europea non sembra molto diversa. I dati di aprile 2024 mostrano che i marchi più venduti nel continente sono Volkswagen, Toyota, Skoda, BMW, e Renault. Anche in questo caso, MG è l’unico marchio cinese presente, e non compare neppure un veicolo cinese tra i 25 modelli più venduti. Ergo: invasione? No.

Secondo JATO Dynamics, nonostante il successo di BYD nel mese di aprile, i marchi cinesi sono ancora lontani dal diventare una forza predominante nel nostro continente. Anche in Italia si vendono più Ferrari che BYD e la GWM sta inoltre chiudendo la sede europea inaugurata a fine 2023 a causa delle scarse vendite. Il market share dei veicoli cinesi in Europa, se proprio si vuol cercare il pelo nell’uovo che dimostri una crescita, è passato dal 2,22% di aprile 2023 al 2,35% di aprile 2024. Ciò ci suggerisce che il mercato europeo delle auto cinesi è praticamente stagnante e che è improbabile vedere cambiamenti nella seconda metà di quest’anno. La paurosa e temuta invasione delle auto cinesi, come dimostrano i fatti piuttosto che le vane parole, non c’è.

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