DAZN, l'azienda smentisce la crisi ma taglia diversi volti: ecco chi

Era partita da Fabrizio Corona la bomba che improvvisamente ha scosso il mondo del giornalismo sportivo: DAZN sarebbe in crisi nera secondo il “re dei paparazzi”. La piattaforma streaming, che è arrivata in Italia nel 2018, ha raggiunto l’apice proprio negli ultimi anni aggiudicandosi in esclusiva la Serie A.

Stando a quanto riportato, ci sarebbero diverse problematiche da risolvere che riguardano innanzitutto il prodotto offerto agli abbonati e anche la sostenibilità del business. DAZN starebbe facendo delle riflessioni importanti anche sulla qualità editoriale e starebbe per partire una vera e propria riorganizzazione interna. L’obiettivo è quello di ridurre i costi di gestione, ragion per cui diversi volti noti potrebbero uscire di scena a breve.

Di rilievo era stata all’uscita di scena del responsabile dell’area extra-dirette , Federico Casotti, che dopo 11 anni ha scelto di migrare altrove. Sono al momento circa 55 i volti che compaiono stabilmente su DAZN, o meglio che sono comparsi fino ad oggi. Tra questi sembrano designati per l’addio tante personalità importanti tra cui Stefano Borghi, telecronista che passerà ufficialmente a Sky. Anche gli ex calciatori Ciro Ferrara, Alessandro Matri, Giampaolo Pazzini e Luca Toni dovrebbero restare fuori. A rimanere invece saranno il direttore Pierluigi Pardo, Diletta Leotta, Massimo Ambrosini, Andrea Stramaccioni, Barzagli e Rossi. Tutto ciò potrebbe comunque far parte semplicemente di un rinnovamento.

DAZN smentisce Corona e guarda al futuro

È stata smentita prontamente la dichiarazione di Corona che sosteneva che DAZN fosse in crisi e prossima al fallimento. L’azienda ha precisato che non esiste confusione e che c’è un piano ben definito per un nuovo ciclo.

A partire dalla prossima stagione calcistica, DAZN trasferirà le sue attività produttive nel moderno e avanzato Innovation Hub di NVP a Cologno Monzese (Milano). Qui adotterà una tecnologia innovativa, già utilizzata nel settore dell’host broadcasting e delle OTT, per produrre oltre 5.000 eventi, tra cui le partite di Serie A, le Olimpiadi e il circuito mondiale femminile di Tennis WTA“.

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