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Intelligenza artificiale: accordi di riservatezza sotto accusa

La corsa all’IA potrebbe essere così veloce da non lasciare il tempo per i dovuti controlli

Un gruppo di ex e attuali dipendenti di OpenAI e Google DeepMind ha sollevato alcune preoccupazioni serie sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale avanzata. In pratica, hanno tirato fuori l’argomento che l’IA potrebbe diventare una specie di “Frankensteinmoderno se non ci si preoccupa di tenerla sotto controllo.

 

La lettera aperta dei dipendenti

Hanno scritto una lettera aperta dove dicono che c’è il rischio che l’IA accentui le disuguaglianze, diffonda bufale e magari ci porti addirittura verso l’estinzione. Roba da far venire i brividi!

Queste non sono certo nuove paranoie, ma il problema è che con tutti i progressi tecnologici degli ultimi anni, sembra che ci stiamo avvicinando sempre più a un punto critico. Stiamo andando avanti a mille all’ora e non ci stiamo davvero preoccupando abbastanza di dove stiamo andando a finire.

E poi c’è il discorso sugli accordi di segretezza. Praticamente, i dipendenti non possono dire nulla perché sono stretti da questi contratti di riservatezza. Se aprono bocca, rischiano di perdere lavoro e magari anche i diritti che hanno guadagnato fino a quel momento. È come se volessero tenere tutto sotto il tappeto

e far finta che tutto vada bene.

La cosa che mi lascia davvero perplessa è che le aziende di IA dicono sempre che si stanno impegnando per fare le cose nel modo giusto, ma poi nella realtà sembra che tengano tutto sotto segretezza e non vogliano proprio condividere nulla.

 

L’IA, un pericolo da tenere a bada

Per farla breve, c’è un bel problema e qualcuno dovrebbe davvero metterci mano. Ma le cose stanno iniziando a muoversi: dopo le dimissioni di alcuni importanti personaggi di OpenAI, è uscita fuori questa lettera e il dibattito si sta riscaldando.

Il bello è che non sono solo i dipendenti a parlare. Anche i regolatori stanno cominciando a interessarsi e il Consiglio UE ha persino approvato delle norme per regolare l’IA. Sembra che finalmente si stia facendo qualcosa di concreto anziché girare intorno al problema.

Dobbiamo davvero stare all’erta e farci sentire, altrimenti rischiamo di trovarci in un futuro che non abbiamo neanche preso in considerazione. Speriamo che le cose vadano nella giusta direzione e che ci sia un po’ più di responsabilità da parte di tutti, altrimenti potremmo trovarci nei guai.

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Pubblicato da
Margherita Zichella