Svizzera, stupendo paese di montagna, di piste invernali mozzafiato, di grandi scoperte scientifiche e natura incontaminata. Solo che tra gli abitanti c’è un segreto inusuale. Ovviamente gli abitanti della svizzera sono molto fieri della loro natura incontaminata delle loro incredibili montagne, purtroppo però hanno un problema. Infatti gli svizzeri lasciano poco spazio a quelle che sono le novità che il mondo moderno gli offre. Per causa principalmente dei gravi danni all’immagine che sarebbe suscitato ai loro occhi, ma soprattutto, al troppo inquinamento.
Un possibile esempio possono essere le sedie monoblocco di plastica, chiamate volgarmente sedie da giardino. Quest’ultime sono costituite da un materiale plastico chiamato polipropilene e si possono trovare in Italia anche con molta facilità.
Ovviamente queste sedie possono avere svariati colori, tra cui il bianco, il verde, il blu, l’arancine ed il rosso. Da non dimenticare la praticità in termini di trasporto e che, pur essendo molto economiche
, sono molto comode. Il problema nasce quando si parla dei materiali di produzione, infatti sonno state dichiarate illegali all’interno del paese perché troppo inquinanti. Senza scordare però anche il paesaggio, infatti quest’ultime stonano, e non poco, nel paesaggio svizzero.Andando più nello specifico sappiamo che a Basilea, tra il 2008 ed il 2017, qualsiasi ristorante, hotel o B&B che disponevano queste sedie di plastica da esterni, venivano multati a causa del decoro ambietale.
Incredibile invece è come in questi ultimi anni la sedia di plastica sia diventata un vero e proprio oggetto di culto. Infatti il Museo tedesco del Design Vitra esprime come quest’oggetto sia diventato un esempio di “oggetto d’arte di consumo”. A seguire di questa vicenda, il governo svizzero è stato costretto a rimuovere questo divieto di vendita.
Purtroppo durante il processo di realizzazione di un oggetto di design spesso gli acquirenti non riescono a comprendere pieno il vero valore, come altri casi purtroppo manifestano.