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Qualcomm sta lavorando alle ultime fasi dello sviluppo del System-on-Chip Snapdragon 8 Gen 4. Il chipset sarà annunciato ufficialmente nel corso dei prossimi mesi e verrà utilizzato da tutti i principali flagship della prossima generazione.

Questo significa che vedremo lo Snapdragon 8 Gen 4 a bordo di device del calibro di OnePlus 13Xiaomi 15 e ASUS ROG Phone 9. La versatilità del SoC sarà elevatissima, anche grazie ad una potenza mai vista prima per un chipset del produttore.

Come rivelato dal noto leaker Digital Chat Station sul social network cinese Weibo, Qualcomm sta puntando molto sulla potenza che il SoC sarà in grado di sprigionare. Stando agli ultimi report emersi, la nuova piattaforma hardware potrebbe fregiarsi facilmente del titolo di SoC più potente del panorama Android.

 

Il SoC Qualcomm Snapdragon 8 Gen 4 potrebbe superare la concorrenza di Apple e MediaTek in termini di potenza pura

Ma le ambizioni di Qualcomm sono superiori. Il chipmaker americano potrebbe puntare a conquistare la corona del chipset mobile più potente in assoluto. Per riuscire in questa impresa, l’azienda ha effettuato importanti modifiche al SoC durante lo sviluppo.

Le indiscrezioni indicano che inizialmente, Qualcomm ha fissato la frequenza operativa del core ad alte prestazioni a 4.0GHz. Si tratta di una velocità di clock molto elevata che permette di raggiungere performance interessanti per i dispositivi mobile.

Tuttavia, in fase di sviluppo, gli ingegneri hanno deciso di aumentare ulteriormente la frequenza. Il nuovo limite è stato fissato a 4.2GHz, con un conseguente aumento di prestazioni del SoC.

I primi test benchmark emersi hanno permesso di apprezzare l’incremento prestazionale sia nei test in single core che in quelli multi core. I punteggi ottenuti superano rispettivamente i tremila e i diecimila punti. Queste cifre permettono allo Snapdragon 8 Gen 4 di superare le prestazioni espresse dai SoC Apple A17 Pro e MediaTek Dimensity 9400. Tuttavia, considerando che lo sviluppo è ancora in corso, non è da sottovaluta la possibilità che le cifre dei benchmark subiscano ulteriori cambiamenti.

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