Urso dà il via libero alle auto cinesi prodotte in Italia Il settore delle automobili in Italia risulta essere in bilico. Recentemente il Ministro Urso e Stellantis sembrano aver trovato un punto di incontro, eppure non è ancora tutto risolto. C’è infatti una questione cruciale che deve essere ancora risolta. Si tratta dell’impatto delle auto cinesi che vengono vendute in Italia. Sembra che quest’ultime potrebbero mettere a rischio la produzione locale ed anche quella europea. A tal proposito, il Ministro Urso ha lanciato un avvertimento con l’obiettivo di proteggere l’industria e la produzione nazionale rispetto ai competitor cinesi.

Urso si esprime sulla questione delle auto cinesi

Il Ministro, in un suo recente intervento, ha fatto riferimento al modello di protezionismo in America. Nel dettaglio, Urso ha affermato che per poter tutelare la produzione dall’invasione dei prodotti cinesi gli Stati Uniti hanno imposto dei dazi altissimi sulle auto elettriche. Dunque, secondo tale logica, l’Europa per non essere invasa dai competitor dovrebbe adottare simili politiche di protezione.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di impedire che possano verificarsi conseguenze negative per le imprese e il settore dell’occupazione. Inoltre, interventi di questo tipo permetteranno all’Europa di proteggersi dalla concorrenza sleale.

Le dichiarazioni di Urso sono forti e risolute, ma non trovano consenso unanime tra i produttori automobilistici europei. Ad esempio, il marchio Mercedes-Benz considera il protezionismo particolarmente dannoso per la concorrenza. Inoltre, l’affermazione che vi sia una “concorrenza sleale” potrebbe non essere condivisa da tutti. Giganti come BYD stanno incontrando difficoltà a penetrare nel mercato europeo; in Italia, ad esempio, si vendono più Ferrari che veicoli elettrici del marchio cinese, mentre Great Wall Motors è in procinto di chiudere la sua sede europea a causa delle scarse vendite.

I dati sulle auto più vendute nei primi quattro mesi del 2024 in Europa non includono modelli cinesi, suggerendo che l’opposizione alla Cina sia più politica che basata su realtà di mercato. A sostegno di questa tesi, Urso ha dichiarato che l’Italia è aperta ai marchi cinesi purché producano direttamente nel paese. Sono previste solo due condizioni: le auto devono essere prodotte materialmente nel nostro Paese e le parti smart devono essere realizzate in Italia sotto il controllo della Golden Power. Secondo il Ministro, ciò eliminerebbe qualsiasi ipotesi di concorrenza sleale.

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