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Volvo: arriva il “Passaporto della Batteria” per il riciclaggio

La prossima Volvo EX90 non si distingue solo per le sue innovazioni tecnologiche, ma introduce anche il “passaporto della batteria”. Questo passaporto fa parte di un programma dell’Unione Europea studiato per cercare di rendere i guidatori più consapevoli della provenienza dei componenti delle batterie e a facilitare il loro riciclaggio quando non sono più utilizzabili.

Il passaporto della batteria è un’iniziativa sviluppata negli ultimi anni e sarà obbligatorio per tutti i veicoli elettrici entro il 2027. Tuttavia Volvo ha deciso di anticipare i tempi implementando già ora questo sistema con l’EX90. Con questo metodo la società cerca di fornire ai consumatori tutti i dettagli sull’origine ed anche sul modo in cui è costituita la batteria, cercando di creare una comunicazione più trasparente che oltre all’acquisto favorisca anche il riciclaggio corretto.

A cosa serve esattamente il passaporto utilizzato da Volvo?

Il passaporto Volvo della batteria dei veicoli mostra una serie di informazioni essenziali, tra cui l’origine dei componenti o la composizione chimica. Queste informazioni saranno associato al numero di identificazione dell’auto e visualizzabili semplicemente inquadrando un QR code che si troverà all’interno della portiera del guidatore. In questo modo i consumatori potranno valutare lo stato di salute

della batteria, cosa fondamentale se dovessero acquistare soprattutto un auto elettrica usata.

Il passaporto permetterà ai concessionari e agli acquirenti, infatti, di sapere chiaramente quali sono le condizioni in cui verte la batteria della Volvo (in questo caso), riducendo di molto l’incertezza solitamente legata alla possibile insorgenza di problematiche future che potrebbero risultare parecchio costose. Solo lo 0,1% dei veicoli elettrici ha richiesto una sostituzione della batteria nel 2023, confermando che questo problema è ormai raro. Specificarne dunque lo stato potrebbe aumentare le vendite, anche se non è comune trovare un’elettrica usata quanto le termiche.

Anche altri produttori come Tesla e Audi stanno sviluppando proof-of-concept per i loro passaporti delle batterie. Ellen Carey, Chief External Affairs Officer di Circulor, ritiene che questo strumento sarà molto utile. Si spera che davvero il passaporto porti ad una maggiore consapevolezza e responsabilità nella gestione delle risorse. Se oltre alla Volvo e gli altri citati, dovessero unirsi altre case automobilistiche  nell’adottare tale tecnologia, sempre più automobilisti avranno accesso a informazioni dettagliate e trasparenti sulle batterie dei loro veicoli.

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Pubblicato da
Rossella Vitale