Google Maps ha annunciato un importante cambiamento volto a migliorare la protezione della privacy delle persone. A partire dal dicembre 2024, la cronologia delle posizioni non sarà più archiviata sui server cloud dell’ app. Ma verrà conservata esclusivamente sui dispositivi degli utenti. Questa modifica è stata rivelata inizialmente nel dicembre 2023. In più fa parte di un’iniziativa più ampia per rafforzare le misure di sicurezza dei dati sensibili.
In particolare, la funzione Timeline, subirà una trasformazione significativa. Essa consente di registrare e rivedere i propri percorsi e luoghi visitati. Tuttavia, ora non sarà più associata all’account Google dell’utente, ma piuttosto al dispositivo in uso. Gli utilizzatori dell’ app avranno tempo fino all’inizio di dicembre per esportare le proprie informazioni di viaggio sui loro smartphone. Se non procederanno con questa operazione, la piattaforma procederà a spostare automaticamente gli ultimi 90 giorni di cronologia sul primo device su cui verrà effettuato l’accesso. Eliminando così i dati più vecchi. Questa misura comporta delle limitazioni, poiché non sarà più possibile accedere alla Timeline dal web. Ma solo tramite il dispositivo dove i dati sono stati salvati.
Tutto ciò è stato motivato dall’esigenza di offrire una maggiore protezione dei propri dati personali. Una mossa che si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla privacy. Soprattutto dopo numerosi dibattiti e preoccupazioni sulla sicurezza privata. Google ha dichiarato che tale innovazione consentirà di ridurre il rischio di accessi non autorizzati. In particolare, di garantire un controllo più diretto e sicuro.
Gli utenti riceveranno una notifica all’apertura di GoogleMaps. Essa permetterà loro di configurare il salvataggio dei dati in locale e di scegliere se mantenere la cronologia fino ai 36 mesi precedenti. Si tratta di un’ opzione che offre una certa flessibilità. In quanto dà la possibilità di mantenere parte della propria cronologia recente se lo si desidera. Però, come detto, i dati più vecchi di tre anni non saranno più disponibili. A meno che non vengano esportati manualmente prima del cambio definitivo.
Questa novità arriva in un periodo di frequenti aggiornamenti per Maps. La decisione della piattaforma, infatti, riflette una tendenza più ampia nel settore tecnologico. Ovvero quello di garantire una maggiore tutela e una gestione più sicura delle informazioni sensibili. Anche se non tutti hanno apprezzato tale aggiornamento.