Quest’anno è stato sicuramente l’anno dell’intelligenza artificiale, le varie aziende dal nome più altisonante del panorama informatico hanno stabilito una vera e propria corsa al mondo dell’IA cercando di stabilire un predominio sul mercato costruendo prodotti all’avanguardia per l’esecuzione di software basati su rete neurale in grado di offrire prestazioni degne di nota.
Tra queste abbiamo ovviamente Intel, AMD, Qualcomm e Nvidia, le quali stanno proponendo le proprie soluzioni a vari livelli per cercare di rendere l’intelligenza artificiale qualcosa a portata di tutti.
A quanto pare però AMD ha deciso di effettuare un taglio netto con il passato, in occasione del Computex di Taipei ha infatti presentato le sue nuove CPU Ryzen AI 300 dotate di NPU, acronimo di neural processing unit, davvero performanti, una serie di chip che però non supporta più Windows 10.
Addio pronosticabile
Si tratta di una decisione abbastanza scontata e comprensibile dal momento che Windows 11 è un sistema pensato alla base per l’esecuzione di programmi di intelligenza artificiale a differenza invece di Windows 10, di conseguenza non sorprende che AMD abbia deciso di puntare solo ed unicamente su tale sistema per i propri professori dedicati anche alle attività basate su motori neurali.
Tutto ciò si può evincere tranquillamente dalla scheda tecnica delle CPU presentate di recente la quale attesta che gli unici sistemi operativi supportati siano Windows 11 – 64-Bit Edition, RHEL x86 64-Bit e Ubuntu x86 64-Bit, ma non è tutto, l’abbandono Windows 10 non sarà totale, infatti le CPU Ryzen 9000 sono esentate da questo abbandono e supporteranno oltre che Windows 11 anche Windows 10 – 64-Bit Edition, di conseguenza si può capire bene come AMD abbia deciso di effettuare questo taglio netto con il passato solo laddove necessario, ritenendo le sue NPU sprecate per sistemi obsoleti come quelli basati su Windows 10, inutile dire che nei prossimi anni assisteremo ad un esodo di massa in favore di Windows 11