La Fiat 500 Ibrida sta per arrivare ed il suo lancio non porta solo ai clienti dell’azienda una nuova auto in versione più sostenibile, ma consente anche il rilancio dello storico stabilimento di Mirafiori. Il modello andrà ad affiancarsi alla 500e, l’elettrica, che fra non molto dovrebbe ricevere un nuovo aggiornamento tecnico che andrà a migliorare le sue prestazioni e la sua accessibilità.
La nuova FIAT 500 dovrebbe arrivare tra le nostre mani verso la fine del prossimo anno e l’inizio del 2026. Olivier Francois, CEO della società, si è mostrato molto entusiasta del progetto che porterà diversi vantaggi alla società, rilanciando l’impianto Mirafiori e rafforzando la presenza di tutto il brand nella nostra nazione. Da quel che ha dichiarato il CEO, pare anche che il 90% di ciò che verrà prodotto nello stabilimento sarà poi destinato alla vendita verso il pubblico estero. Attraverso la produzione della nuova Fiat ibrida, la società cerca infatti di portare più in alto il numero delle vetture su tutto il territorio europeo.
Quali saranno le caratteristiche della Fiat 500 Ibrida?
I dettagli tecnici della nuova FIAT 500 ibrida di cui siamo a conoscenza purtroppo sono ancora parecchio limitati. Si sa che la piattaforma sarà la stessa utilizzata per la 500e, ma ovviamente presenterà delle modifiche per ospitare un motore diverso. Quest’ultimo FIAT sarà fornito dallo stabilimento Stellantis di Termoli, mentre il sistema di scarico sarà prodotto a Napoli e il cambio sarà fabbricato a Mirafiori, mostrando la presenza dell’azienda e della sua forza lavoro in tutta Italia.
Il nuovo modello dovrebbe poi utilizzare l’unità Mild Hybrid a tre cilindri Firefly da 1L di cilindrata che abbiamo già visto nelle altre 500 e dovrebbe essere capace di erogare 70 CV. La FIAT 500 ibrida avrà un costo leggermente superiore rispetto all’attuale modello ma non di molto, dovrebbe aumentare di qualche centinaia d’euro, non di più. Intanto la società continua ad investire sul nostro territorio e fa di tutto rafforzare la sua presenza sul mercato italiano e migliorare l’accessibilità dei suoi modelli.