La truffa dello squillo è diventata una delle più diffuse negli ultimi anni, generando guadagni significativi per i malviventi che la mettono in atto, sfruttando l’ingenuità degli utenti. Questa truffa è nota come “Wangiri“, un termine giapponese che significa “squillo e giù“. Il nome descrive perfettamente la dinamica della truffa: il truffatore effettua una chiamata e interrompe subito dopo il primo squillo, sperando di stimolare la curiosità di chi riceve la chiamata. Le persone spesso richiamano perché aspettano una chiamata importante o sono semplicemente curiose. Sono proprio questi due elementi, la curiosità e l’attesa, che fanno cadere l’ignaro utente nel tranello.
Truffa dello squillo: come funziona?
Richiamare il numero comporta l’automatica attivazione di un servizio a pagamento, che in pochi secondi addebita all’utente una somma di denaro. Negli ultimi mesi, la truffa del Wangiri si è evoluta in una versione 2.0, ancora più subdola e pericolosa. I malviventi ora utilizzano bot internet specifici che inoltrano numeri internazionali ai moduli di contatto delle società. Questi numeri hanno tariffe maggiorate, e chi cade nel tranello subisce addebiti molto elevati. La finalità delle chiamate è di mantenere l’utente connesso il più a lungo possibile. Per fare questo, viene utilizzata una registrazione. La vittima, pensando di fare una chiamata reale, è già connessa e sente squilli registrati.
Esistono diverse precauzioni che possono essere adottate per evitare di cadere in questa truffa. Un metodo efficace è utilizzare un tool messo a disposizione da AGCOM, che consente di verificare se il numero che chiama è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione. Se non è incluso nell’elenco, dovrebbe essere subito bloccato.
Un’altra misura di sicurezza consiste nell’utilizzare app come Truecaller. Quest’ultime permettono di filtrare le chiamate in entrata e di effettuare ricerche sui numeri telefonici che altri utenti hanno già recensito negativamente. Inoltre, è consigliabile accettare solo i cookie essenziali per filtrare meglio i contenuti. Queste strategie devono essere combinate con una buona dose di scaltrezza e tanta informazione, perché è proprio la disinformazione e l’ingenuità degli utenti a incrementare i guadagni dei malviventi senza scrupoli.
La conoscenza e la consapevolezza sono armi fondamentali per difendersi dalle truffe telefoniche come il Wangiri. È essenziale mantenersi informati sulle nuove modalità di truffa e adottare sempre un atteggiamento prudente nei confronti di chiamate e messaggi sospetti. Solo così si può sperare di non cadere vittime di questi raggiri e proteggere i propri soldi da chi cerca di approfittare della nostra buona fede.