News

FBI: le vittime di LockBit possono ora recuperare i propri dati

Le vittime del ransomware LockBit ora hanno la possibilità di recuperare i loro file criptati. Il merito va all’intervento dell’FBI. L’azienda governativa ha reso disponibili oltre 7.000chiavi di decrittazione. L’operazione è nata dalla collaborazione con la britannica National Crime Agency ed altri partner internazionali. LockBit, responsabile di migliaia di attacchi, è stato smantellato a febbraio 2024.

Dmitry Khoroshev, sospetto capo dell’associazione, è stato individuato dalle autorità dopo il disfacimento del gruppo. È improbabile che affronti un processo negli Stati Uniti o in altri paesi occidentali. Il motivo è la sua residenza in Russia, che gli offre una certa protezione.

Smantellato il gruppo LockBit dall’FBI

Durante la Conferenza di Boston sulla Sicurezza Informatica del 2024, Bryan Vorndran, assistente direttore della divisione cyber dell’agenzia governativa, ha annunciato che sono state recuperate oltre 7.000 chiavi di decrittazione grazie all’analisi continua dei dati. Ciò consente alle vittime di riappropriarsi dei loro dati e tornare operative. A tal proposito, Vorndran ha invitato le vittime note di LockBit e chiunque sospetti di essere stato colpito a visitare l’Internet Crime Complaint Center

dell’FBI.

Le minacce non sono ancora cessate del tutto. Gli attacchi ransomware di LockBit sono spesso accompagnati dal furto di dati, e il gruppo ha continuato a detenere informazioni che aveva promesso di cancellare dopo il pagamento del riscatto. Pertanto, le vittime non possono considerarsi completamente al sicuro.

Lo scorso mese, LockBit ha rivendicato la responsabilità di un attacco alla catena di farmacie canadese London Drugs. Ciò ha dimostrato che il gruppo è ancora attivo. Anche se l’operazione ha portato a un significativo indebolimento dell’infrastruttura, il gruppo e i suoi affiliati continuano a rappresentare una minaccia.

Vorndran ha sottolineato che l’eliminazione di alcuni elementi non basta a debellare completamente la minaccia. Ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra enti privati, organizzazioni no-profit, il mondo accademico e il governo degli Stati Uniti per contrastare efficacemente questi avversari estremamente capaci, che operano in paesi come Cina, Iran, Corea del Nord e Russia.

Condividi
Pubblicato da
Margareth Galletta