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Sembra che la nota casa automobilistica Citroen abbia richiamato 600.000 C3 e DS3 per un problema all’airbag, un richiamo da non sottovalutare, visto che nella lettera in questione si menziona un grave rischio per il conducente.

Moltissimi italiani stanno continuando ad usarla nonostante abbiano ricevuto un chiaro invito a “parcheggiare la macchina”. Ad interessarsi di questa notizia è stato il programma televisivo Mi Manda Rai Tre, che riporta le testimonianze di alcuni tra i diretti interessati: “Ho paura che scoppi l’airbag, penso che possa scoppiare se prendo una buca, vado pianissimo ma ho solo una macchina, sono costretto ad usarla anche se Citroen ci dice che dobbiamo sospendere subito la guida, è impossibile, e questo mi porta un’ansia costante”.

Quali sono le C3 interessate da questo problema

Veniamo poi a sapere che il richiamo non riguarda tutte le auto, ma solo quelle prodotte nella decade 2009-2019, sono escluse da questo conteggio le C3 e le DS3 comprate nell’ultimo periodo, in quanto solitamente il problema dell’airbag in questione si verifica dopo una usura di 4 o 5 anni.

“Non puoi lanciare ‘un’allerta rossa’ e non avere i pezzi di ricambio, prima rifornisci le officine poi lanci la campagna di richiamo”, spiega il suo punto di vista una titolare di un’officina a Mi Manda Rai Tre. Secondo Fabrizio Premuti di Konsumer Report, le persone hanno ovviamente diritto ad un’auto sostitutiva o eventualmente ad un rimborso nel caso in cui dovessero noleggiare un’auto.

In merito al rischio che si corre utilizzando l’auto, Premuti precisa: “Nella lettera si parla di un pericolo ma non si parla di qual è il sistema tecnico o pratico per cui questo problema è causato, la casa automobilistica non è liberata, senza dare la soluzione del problema ma solo un avviso, secondo noi esiste la possibilità di un risarcimento”.

Alla fine del programma, il conduttore di Mi Manda Rai Tre, Federico Ruffo, ha letto una lettera di Stellantis stessa, in cui si legge che l’azienda: “Sta mettendo a disposizione 60mila veicoli sostitutivi di cui 25mila in Italia”.  Non ci resta quindi che sperare nell’arrivo di questi mezzi e che al contempo arrivino anche tutti i rifornimenti necessari alle officine.

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