L’Italia si presta a molte soluzioni che servono per incamerare energia da fonti rinnovabili, e questo non è certamente più un mistero. Oltre all’uso del classico fotovoltaico, si è aggiunto anche il fotovoltaico galleggiante.
Insieme alla Norvegia e il Portogallo, è proprio l’Italia una delle prime nazioni europee ad aver utilizzato impianti fotovoltaici galleggianti, i quali arrivano nel caso della centrale di Bubano a 500 kW. Ci sono comunque grandi margini di crescita per il futuro.
L’Italia al centro delle rinnovabili con il fotovoltaico galleggiante
Un impianto fotovoltaico galleggiante va installato soprattutto negli specchi d’acqua chiusi, offrendo diversi vantaggi. Sia nei laghi che all’interno delle dighe, gli impianti fotovoltaici installati sull’acqua rallentano l’evaporazione della stessa. In questo modo la si riesce a preservare soprattutto durante i periodi di siccità.
I pannelli, continuamente freschi, riescono allo stesso tempo a lavorare con più incisività. Ogni modulo infatti più è caldo e meno rende. La temperatura per farli funzionare al meglio, secondo alcuni test che lo avrebbero dimostrato, sarebbe intorno ai 25 °C. Tutte queste indicazioni sono perfettamente in linea con i canoni offerti dall’Italia, che almeno per il momento riesce ad essere uno dei paesi più efficienti sotto questo punto di vista. Si prevede dunque un futuro all’insegna delle energie rinnovabili, ancor di più con un fotovoltaico galleggiante in rapida espansione.
Sono state importanti le dichiarazioni da parte del celebre ricercatore della Bangor University di Menai Bridge, nel Galles, Iestyn Woolway. Il primo autore del “Decarbonization potential of floating solar photovoltaics on lakes worldwide” ha infatti dichiarato quanto segue:
“Non abbiamo ancora una comprensione completa dell’impatto che i pannelli solari galleggianti possono avere sull’ecosistema di un lago naturale in diverse condizioni e località. Tuttavia, il potenziale di generazione di energia da sistemi fotovoltaici galleggianti è evidente. Pertanto, è fondamentale avviare questa ricerca per garantire un’implementazione sicura di questa tecnologia“.