Non è la prima volta che l’azienda si trova ad affrontare problematiche simili. Lo scorso anno, ha avuto problemi con le videocamere di sorveglianza a marchio Eufy. Tali dispositivi inviavano immagini al cloud senza il consenso degli utenti. In quel caso, il problema è stato risolto aggiornando i dispositivi con crittografia dei flussi video.
Le indagini interne dell’azienda hanno rivelato che alcune batterie agli ioni di litio utilizzate per i modelli PowerCore 5K, Black, presentano un rischio di incendio. Quest’ultimo è dovuto a un difetto di fabbricazione. Le batterie, infatti, possono surriscaldarsi
, portando allo scioglimento dei componenti in plastica. Inoltre, potrebbero portare anche al rilascio di fumo e a potenziali incendi. Per identificare il prodotto soggetto a richiamo, bisogna verificare l’etichetta stampata sul retro del powerbank. Deve essere indicato “Anker 321 Power Bank (PowerCore 5K) Model A1112”.Se si possiede di questo modello, bisogna subito seguire le istruzioni fornite. Il primo passo riguarda smettete di utilizzarlo e mettetelo in un luogo sicuro. Inoltre, non si deve gettare il powerbank nei rifiuti indifferenziati. Piuttosto bisogna portarlo in un centro di riciclo che accetta batterie agli ioni di litio. A questo punto bisogna compilare l’apposito modulo di richiamo fornito da Anker. In questo modo sarà possibile registrare il prodotto tenendo pronta la prova di acquisto da allegare al modulo. Gli utenti che restituiranno il powerbank Anker 321 A1112 riceveranno gratuitamente un powerbank Anker 533 PowerCore 30W Black in sostituzione.
L’azienda si impegna a garantire la sicurezza e la soddisfazione dei propri clienti, e questa procedura di richiamo è un passo essenziale per assicurarsi che nessun utente subisca danni a causa del difetto di produzione.