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Il Tetris Effect: quando il gioco diventa pensiero

Il Tetris, celebre per le sue sfide di strategia e velocità, non è solo un passatempo coinvolgente ma anche l’archetipo di un fenomeno psicologico affascinante: il Tetris Effect. Questo strano effetto si manifesta quando ci immergiamo così profondamente nel gioco che i suoi elementi iniziano a riflettersi nei nostri pensieri, nelle immagini mentali e persino nei sogni.

 

Il Tetris Effect e il nostro incredibile cervello

Immagina di trascorrere ore a giocare a Tetris, concentrato nel posizionare i tetromini e completare righe. Una volta che spegni il gioco, quei blocchi colorati continuano a scendere nella tua mente, come se fossero proiettati su una lavagna mentale invisibile. Questa persistenza visiva è il nucleo del Tetris Effect, un fenomeno che va oltre l’intrattenimento per toccare le profondità della percezione umana.

Ma il Tetris Effect non si limita ai videogiochi. Si manifesta in qualsiasi attività coinvolgente e ripetitiva. Ad esempio, gli artisti possono continuare a visualizzare immagini da disegnare anche dopo aver finito di lavorare, mentre gli studenti

possono vedere formule matematiche nel loro campo visivo mentre si addormentano. È un riflesso del modo in cui il nostro cervello assimila e processa esperienze intense e ripetitive.

Dal punto di vista scientifico, il Tetris Effect offre uno spaccato sulla plasticità neurale, la capacità del cervello di adattarsi e cambiare in base alle esperienze. Quando ci dedichiamo intensamente a un’attività come il Tetris, il nostro cervello crea nuove connessioni neurali e ottimizza i suoi circuiti per gestire meglio le sfide del gioco. Questo non solo migliora le nostre abilità di gioco, ma dimostra anche quanto sia dinamico e in costante evoluzione il nostro cervello.

 

Le implicazioni terapeutiche che non ti aspetti

Oltre agli aspetti cognitivi, il Tetris Effect ha implicazioni terapeutiche interessanti. Studi hanno suggerito che giocare a Tetris può ridurre l’incidenza di flashback traumatici in individui con disturbo da stress post-traumatico. L’intensa attività visuo-spaziale del gioco sembra distogliere il cervello dai ricordi traumatici, offrendo un sollievo temporaneo e migliorando il benessere emotivo.

 

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Pubblicato da
Margherita Zichella