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Abbonamenti e streaming: in Italia si spende una media di 600 euro all’anno

E se ci fosse una sola applicazione con cui fare l’accesso e godersi tutti i servizi streaming a cui si è abbonati? Questa sarebbe la richiesta in realtà di un italiano su due, almeno stando a quelle che sono le statistiche. Secondo quelle che sono le medie registrate, un cittadino europeo in media detiene 3,2 abbonamenti, con i cittadini italiani nello specifico che arrivano a 3,1. Questo significa in breve che tra piattaforme video, piattaforme audio, canali sportivi e gaming, un italiano spende circa 600 € all’anno in media.

Il 65% delle persone intervistate contempla tutto ciò come un vero e proprio onere, soprattutto perché non si possono mettere in pausa gli abbonamenti. Sono infatti tantissime le persone che durante un mese non riescono a guardare neanche una volta Netflix ad esempio. Equivale a circa il 30% la percentuale delle persone che non utilizza il proprio abbonamento seppur sottoscritto.

Abbonamenti streaming annuali: servirebbe una sola piattaforma secondo il parere degli utenti

Optare per un’unica strategia, ovvero un solo abbonamento, potrebbe essere la chiave di volta. Tutti gli abbonamenti confluirebbero in una sola soluzione, molto più semplice da gestire anche per fare un resoconto. Questi sono i risultati che filtrano almeno secondo quanto raccolto in Spagna, Italia, Germania, Francia e Regno Unito.

Stando a quanto dichiarato da Paul Larbey, CEO di Bango, tutti gli abbonamenti ai servizi online sono una quota fondamentale della spesa ogni mese per ogni famiglia in Italia. ci sarebbe però un’altra necessità, ovvero quella di gestire i propri abbonamenti in modi migliori viste le tante opzioni disponibili e con tutte le bollette che ci sono da pagare:

Non è sorprendente che gli abbonati desiderino passare al ‘Super Bundling’ e agli hub di contenuti all-in-one. I consumatori cercano la possibilità di scegliere tra vari abbonamenti, ma preferiscono evitare il fastidio di gestire molteplici account e pagare diversi fornitori“.

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Pubblicato da
Felice Galluccio