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Dazi UE: BYD sfida le imposte con un margine di profitto

L’Unione Europea sta valutando l’ aumento di dazi fino al 30% sulle automobili importate dalla Cina. Un provvedimento in risposta alla presunta concorrenza sleale delle grandi aziende automobilistiche asiatiche. Tra queste, BYD, gigante cinese noto per la produzione di milioni di veicoli elettrici e plug-in, sembra affrontare la situazione con fiducia. Nonostante tutto infatti, l’azienda potrebbe ancora godere di un considerevole margine di profitto su ogni veicolo esportato in Europa.

BYD: la sua situazione nel mercato attuale

Secondo un’analisi condotta dal Rhodium Group, anche con un dazio del 30% applicato, BYD riuscirebbe a mantenere un guadagno del 15% su alcuni modelli. Come la BYDSeal U, rispetto alla produzione e vendita sul mercato interno orientale. Ciò si tradurrebbe in un guadagno di oltre 5.000 dollari per ogni unità venduta in Europa. Tale margine potrebbe incentivare la società a mantenere prezzi competitivi sul mercato europeo o addirittura a ridurli.

La strategia di BYD potrebbe quindi preservare la sua posizione

nel contesto di interesse. Ma anche influenzare le dinamiche competitive globali nel settore automobilistico. In quanto, come appunto già affermato, l’ azienda potrebbe essere ancora in grado di mantenere un vantaggio significativo dal punto di vista commerciale. Malgrado l’eventualità di costi più elevati, come quelli del 45% o del 55%, necessari per rendere i produttori europei più competitivi rispetto ai loro omologhi cinesi. La situazione potrebbe anche arrivare ad influenzare le decisioni strategiche delle altre grandi case automobilistiche europee con produzioni in Asia. Come BMW e Volkswagen, le cui operazioni e piani di espansione nel continente asiatico potrebbero essere compromessi dall’inasprimento delle politiche commerciali.

Insomma, nonostante le prospettive di dazi più alti, BYD sembra essere ben posizionata per continuare a prosperare. Sfruttando un margine di profitto robusto che potrebbe influenzare sia i consumatori che l’intero contesto competitivo nel lungo periodo. Non ci resta che attendere e vedere come si evolverà effettivamente il tutto.

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Pubblicato da
Ilenia Violante