Il numero uno di Renault, Luca de Meo, ha voluto spendere qualche parola sulla sua azienda ai microfoni de La Tribune parlando delle condizioni passate e presenti della sua azienda: “Era necessario impostare una rotta – racconta – rivedere l’organizzazione e adottare misure di buon senso. In questo settore complesso, scendere molto in basso non impedisce di salire in modo spettacolare. È un settore degli estremi”.
De Meo ha sottolineato come l’azienda abbia ritrovato il proprio orgoglio e come gli ingegneri stiano facendo la loro parte egregiamente tanto che “In meno di due anni appariranno 18 nuovi modelli”.
Renault 5
La conversazione si è poi spostata su Renault 5, De Meo ha affermato che “Venderla a questo listino? Tutti ci dicevano di andare in Marocco o in Turchia. Io invece penso che la delocalizzazione ci permetta di trasformare un intero sistema. Per raggiungere questo prezzo, produciamo la R5 in nove ore, mentre normalmente ne occorrerebbero venti. Abbiamo cercato di ridurre i costi in tutti i settori, in modo da poter assorbire qui il costo del lavoro più elevato”.
De Meo ha anche sottolineato come sia ingiusto penalizzare i Suv, riferendosi alla decisione del sindaco Hidalgo di penalizzarli, parcheggiare infatti un Suv in centro costa uno sproposito per il parcheggio sebbene si tratti della tipologia di vettura più diffusa negli ultimi tempi, dal momento che puntare sulle elettriche, porta in automatico il grande sviluppo dei SUV, dal momento che tale stile progettuale facilita la produzione, appunto di vetture elettriche.
In ultimo il presidente di Renault ha espresso il proprio dissenso per quanto riguarda i pesanti dazi che l’Europa intende imporre sulle importazioni cinesi, secondo quest’ultimo potrebbero essere utili nel breve termine, ma sul lungo termine potrebbero portare solo grandi problemi dal momento che ostacolerebbero la comunicazione economica e tecnologica tra oriente e Occidente, cosa di cui l’occidente ha molto bisogno per progredire.