Tali problematiche al display sono considerate molto gravi e, se si verificano, Google coprirà i costi di riparazione a condizione che siano soddisfatte due condizioni fondamentali. La prima riguarda l’acquisto del dispositivo che deve essere avvenuto da non più di tre anni. Per la seconda, invece, il dispositivo deve essere identificato come potenzialmente problematico attraverso uno degli identificatori univoci come il codice IMEI o il numero seriale.
La ragione di tale programma di riparazione esteso può sembrare poco chiara, specialmente per gli utenti europei, dove problemi simili sarebbero normalmente coperti dalla garanzia legale di due anni. È importante sottolineare che in mercati come quello statunitense, la garanzia standard è di solo un anno. In questo contesto, l’iniziativa di Google offre due anni aggiuntivi di protezione per i problemi al display, mentre in Europa l’estensione è di un anno oltre la garanzia legale.
È interessante notare che tale programma di riparazione si applica esclusivamente al Pixel 8 e non alla sua variante Pro. Dunque, sembrerebbe che, secondo Google, l’incidenza di tali problematiche sia più alta sui modelli base.
Gli utenti che possiedono un Pixel 8 e riscontrano una delle falle descritte devono verificare se il loro dispositivo rientra nella lista dei modelli coperti dal programma di riparazione. Per farlo bisogna affidarsi al supporto clienti di Google. Qui dovranno essere forniti alcuni dettagli del proprio smartphone. Se quest’ultimo è idoneo, l’azienda procederà con la riparazione senza alcun costo per l’utente.