Apple e Google multate per raccolta dati senza consenso

Le divisioni sudcoreane di Apple e Google sono state multate dalla Korea Communications Commission (KCC) per aver raccolto dati sulla posizione degli utenti senza il loro consenso.  Secondo quanto riportato dalle fonti del Paese, la KCC ha sanzionato un totale di 188 aziende per violazioni simili, escludendo però la Samsung.

Le multe imposte ad Apple e Google non sono poi tanto elevate. La prima dovrà pagare una sanzione di più o meno 153.000 dollari e la seconda 2.179 dollari. Parliamo di cifre decisamente irrisorie per colossi che non dovrebbero effettuare errori del genere. I bassi costi delle multe potrebbero però indicare che le autorità non abbiano giudicato le violazioni come particolarmente gravi. La sanzione inflitta ad Apple è stata comunque nettamente superiore rispetto a quella di Google, il che potrebbe indicare una condotta più problematica.

Sanzioni simboliche per Apple e Google ma ugualmente importanti

Gli utenti, secondo il parere del presidente della KCC, Kim Hong-il, dovrebbero sempre avere la certezza che la propria privacy sia protetta, soprattutto quando si parla di società così importanti, consapevoli di quanto le informazioni sensibili siano cruciali. Nonostante le multe non siano elevate, la questione assume comunque una certa rilevanza. Dobbiamo comunque tener conto che la vicenda si è svolta in un contesto in cui la protezione dei dati e la privacy sono temi sempre più discussi. L’introduzione di nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, come i modelli Gemini di Google e Apple Intelligence, ha inoltre suscitato tanto entusiasmo quanto preoccupazioni.

Le potenziali implicazioni di queste tecnologie, soprattutto in termini di privacy e sicurezza dei dati, sono sotto i riflettori. La decisione della KCC di multare Apple e Google, anche se con sanzioni più simboliche che altro, riflette l’importanza crescente della privacy e della gestione dei dati sensibili. Mentre le multe inflitte dunque non sono di certo una minaccia economica o qualcosa che queste due grandi aziende non possono permettersi, il messaggio lanciato arriva comunque chiaro. La KCC spera che comunque la sua decisione valga come monito a tutte le altre società che hanno a che fare con i dati personali della propria utenza.

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