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ChromeOS: Google vuole integrare sempre di più l’AI

Secondo alcune recenti indiscrezioni sembra che Google abbia intenzione di migliorare ChromeOS con l’introduzione di nuove funzioni di intelligenza artificiale. La notizia è stata rivelata in un post sul Chromium Blog. L’azienda di Mountain View intende portare anche sui suoi Chromebook le funzionalità di Google AI e Gemini. Per riuscire a farlo nel miglior modo possibile è stato richiesto dalla società il supporto di Android. Come?

Sembra che ChromeOS verrà presto sviluppato su grandi porzioni dello stack Android. In questo modo l’azienda intende implementare le funzionalità di intelligenza artificiale molto più velocemente. Al momento, gli utenti dotati di Chromebook Plus possono già usare Gemini sulla schermata iniziale. Ma questo è solo l’inizio.

Google intende potenziare ChromeOS con l’intelligenza artificiale

Alcune indiscrezioni hanno riportato che le parti di Android portate saranno il kernel Android Linux e i framework Android. Quest’ultimi saranno parte della base di ChromeOS. Suddette novità non hanno solo il compito di implementare l’AI. Secondo quanto dichiarato da Google quest’ultime fanno parte di un processo più ampio

che lo scopo di semplificare gli sforzi di ingegneria. Inoltre, aiuteranno altri dispositivi, come gli smartphone, a funzionare meglio insieme ai Chromebook.

In tale contesto si inserisce anche la nuova “unione” tra ChromeOS e Android. Ciò dimostra l’intenzione dell’azienda dell’amministratore di Google Sundar Pichai di massimizzare le risorse e ridurre gli sprechi. Il tutto ha lo scopo di introdurre sul mercato i suoi prodotti in modo più efficiente e veloce.

Google ci tiene a sottolineare che anche se sta al momento lavorando alle nuove funzioni sarà necessario attendere prima che quest’ultime arrivino sul mercato per tutti gli utenti. Secondo quanto dichiarato dall’azienda di Mountain View appena saranno pronte si opterà per una transizione senza soluzione di continuità. In questo modo si cercherà di evitare problemi per gli utilizzatori. Non resta dunque che attendere e scoprire come tutto ciò cambierà il modo in cui verrà potenziato ChromeOS.

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Pubblicato da
Margareth Galletta