Il Giappone ha approvato una legge innovativa, il “Act on Promotion of Competition for Specified Smartphone Software” realizzata per creare un regolamento più “restrittivo” che i giganti della tecnologia come Apple e Google dovranno seguire. La normativa, che entrerà in vigore entro la fine del 2025, punta a creare un mercato più equo, ridurre i prezzi delle app e dare spazio ai concorrenti più piccoli, aumentando la competizione contro le due colossi tecnologici.
La legge giapponese presenta diverse similitudini con il Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea pubblicato quest’anno. Essa impone regole stringenti ai “fornitori designati”, tra cui Apple e Google, e potenzialmente ad altre società che verranno aggiunte dalla Japan’s Fair Trade Commission (FTC) in futuro.
Tra le nuove regole, i giganti tech saranno obbligati a consentire la presenza sulle loro piattaforme delle applicazioni provenienti da terze parti. Agli sviluppatori dovrà poi essere concesso di poter offrire all’utenza dei servizi alternativi per il pagamento. Altra specifica della nuova legge è che agli utenti dovrà essere facilitata le modifiche delle impostazioni predefinite e del browser. Le società saranno poi obbligate a cercare di non dare priorità ai propri servizi tra i risultati di ricerca. Coloro che violeranno queste regole rischiano multe fino al 20%
Questa nuova legge avrà un impatto decisivo su Apple e Google, costringendoli a modificare le loro politiche di piattaforma. La possibilità di app store di terze parti e servizi di pagamento alternativi rappresenta un cambiamento radicale per le loro strategie di mercato e modello di business.
La prima azienda a celebrare questa novità è stata Epic Games, che ha annunciato l’intenzione di portare Fortnite e il suo store online su iOS in Giappone a partire dalla fine del 2025. Epic Games sta anche lavorando per riportare gli stessi servizi su iOS nell’UE entro la fine dell’anno, dopo una disputa con Apple che aveva portato al ban (e successivo ripristino) del suo account sviluppatore. La Japan’s FTC ha cercato di far comprendere il suo punto di vista spiegando come i sistemi operativi per smartphone, gli sore per le applicazioni, i browser e persino i motori di ricerca creino ad ora “mercato oligopolistico” e che le ora presenti leggi anti-monopolio siano praticamente inutili.