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La Legge di Moore: la regola che ha cambiato il mondo dei semiconduttori

La Legge di Moore ha guidato per ormai 50 anni l’intero universo dei semiconduttori definendone per tutto questo tempo il processo e divenendo una sorta di obiettivo da seguire per tutte le aziende che si occupano della creazione di chip. Gordon Moore, co-fondatore di Intel, ideò nel 1965 tale legge. All’inizio sosteneva che di anno in anno il numero di transistor presenti in un chip avrebbe visto un raddoppiamento. Nel ’75, dieci anni dopo, lo stesso Moore apportò una modifica, affermando che il fenomeno “del raddoppio” sarebbe invece avvenuto ogni due anni, portando migliorie nelle prestazioni ed una riduzione dei costi.

Non si tratta di una legge scientifica o di qualcosa di naturale, è una proiezione dell’andamento del progresso. Dopo quasi 60 anni, la Legge di Moore è diventata una bussola per tutta l’industria occupante il settore dei semiconduttori. Essa continua a mostrare la direzione in cui andare e spinge le aziende ad innovare e sviluppare nuove tecnologie sempre più avanzate.

Una legge che continua ad esistere e che esisterà ancora

Nel corso degli anni, in molti hanno creduto che la Legge di Moore sarebbe arrivata alla sua morte, sostenendo l’impossibilità di continuare ad innovare a questo ritmo. Il motivo è che gli esperti sostenevano che i transistor potessero rimpicciolire fino a un certo punto, dopodiché avrebbero raggiunto limiti fisici

. Avevano ragione. La Intel ha raggiunto in realtà anni fa il limite dei transistor classici.  Nel 2007, il processo produttivo a 45nm di Intel sfruttava transistor con gate da 25nm e da allora  non si riuscì a diminuire ulteriormente questa distanza senza peggiorare i risultati. Grazie però allo sviluppo dei transistor FinFET è stato possibile continuare a rispettare i ritmi della Legge di Moore e assicurando ancora il progresso tecnologico dell’industria.

La Intel, così come moltissime altre aziende, continuano a lavorare duramente per cercare di perseguire la Legge di Moore, che considerano come l’obiettivo continuo da raggiungere nel loro sviluppo. Nel prossimo futuro, l’uso di transistor RibbonFET (implementazione Intel della tecnologia GAA, Gate All-Around), dell’alimentazione PowerVIA e di macchine per la litografia ultravioletta ad alta apertura numerica (High NA EUV) daranno a Intel l’opportunità di far perpetuare la Legge di Moore.

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Pubblicato da
Rossella Vitale