Marte al centro delle attenzioni per il suo enorme buco sconosciuto

Di recente è appena stata rinvenuta un’incredibile voragine situata sulla superficie di Marte. Ovviamente grazie a ciò gli scienziati si sono mobilitati per cercare di studiare la regione interessata. In particolare si sta parlando dell’Arsia Mons, e cioè uno dei tre vulcani inattivi del gruppo Tharsis Montes. Il tutto immortalato dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA che riesce a capire la larghezza del buco ma non la sua profondità.

Secondo quanto riferito dagli esperti in questione, il cratere dovrebbe essere un accesso ad una concavità sotterranea che portava al collegamento di un qualche antico tubo di lava. Quest’ultimi potrebbero essere utilizzati come dei gradi rifugi naturali contro le difficili condizioni di Marte, come radiazioni, sbalzi di temperature e tempeste di polvere. Stando a quanto detto per le future missioni marziane, i “lucernari” potrebbero essere di vitale importanza grazie alla loro formazione dovuta dal collasso delle sezioni superiori dei tubi di lava.

 

Marte nasconde un buco sconosciuto, ma cos’è?

Una regione nota per le sue passate attività vulcaniche chiamata Tharsis Bulge ha delle caratteristiche davvero singolare per il territorio di Marte. In particolare si eleva per ben 10 km al si sopra della media marziana e le dirette conseguenze delle sue sproporzionate misure è dovuta dell’antica attività. Anche se abbiamo la precedente ipotesi, purtroppo l’esatto evento che ne ha conferito le forme è ancora ignoto. Accogliendo altre ipotesi non sarebbe escludersi la diretta possibilità che quest’ultima non abbia nessun collegamento a grotte, tubi di lava o comunque qualsiasi altro fenomeno marziano, i quali hanno creato gli altri crateri come nelle Hawaii.

Tuttavia, anche se la nostra capacità di comprendere il fenomeno legato ai tubi di lava sulla Luna è abbastanza alta, quando parliamo di Marte davanti a noi abbiamo solo il buio pesto. Ovviamente le future missioni con equipaggio i robot esploratori si riveleranno fondamentali allo studio del suolo marziano, ma soprattutto ci aiuteranno a capire se un giorno potremmo avere dei rifugi sicuro per gli astronauti.

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