Le auto a combustione interna, se guidate a bassi regimi, possono riportare parecchi problemi sia nell'immediato che nel lungo termine.

Negli ultimi anni, molti automobilisti hanno adottato l’abitudine di guidare a bassi regimi per risparmiare carburante, viste le continue aumentate dei prezzi di benzina e diesel. Questa pratica però potrebbe non essere così vantaggiosa come sembra inizialmente, poiché può comportare rischi per il motore del veicolo.

 

I rischi del guidare a bassi regimi

Per comprendere appieno questi rischi, è necessario capire il funzionamento di un motore a combustione interna. Affinché operi in modo efficiente, il motore deve raggiungere una temperatura di esercizio ottimale. Questo processo non solo migliora le prestazioni complessive del veicolo, ma contribuisce anche a ridurre le emissioni inquinanti e a ottimizzare il consumo di carburante.

Uno dei principali problemi associati ai bassi regimi riguarda il filtro antiparticolato (FAP), particolarmente comune nei motori diesel moderni. Il FAP è progettato per catturare e bruciare le particelle di particolato fine. Tuttavia, se il motore non raggiunge la temperatura adeguata, il FAP potrebbe non funzionare correttamente, causando un accumulo eccessivo di fuliggine e potenziali guasti costosi che richiedono interventi meccanici.

Oltre ai rischi per il FAP, guidare con regimi bassi può influire negativamente sulla batteria del veicolo. Anche se la batteria stessa potrebbe non essere danneggiata direttamente, potrebbe non caricarsi in modo efficace, compromettendo le prestazioni generali dell’auto nel tempo.

È consigliabile alternare la guida a regimi più elevati, come durante i viaggi in autostrada, per facilitare la rigenerazione del FAP. Le moderne tecnologie automobilistiche permettono la rigenerazione automatica del FAP durante la guida quotidiana, a condizione che il motore raggiunga la temperatura necessaria.

 

L’alternativa nell’elettrico

Un’alternativa sempre più popolare sono le auto elettriche, che presentano meno complicazioni legate alla temperatura del motore e non sono dotate di filtri FAP. I motori elettrici non richiedono temperature di funzionamento specifiche, riducendo così significativamente la probabilità di problemi meccanici associati ai bassi regimi.

 

 

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