La pubblicità mirata è un grande rischio per la privacy. I programmi raccolgono informazioni sulle attività di navigazione degli utenti. Inoltre, in molti sospettano che molte aziende utilizzino anche i microfoni degli smartphone per raccogliere dati, nonostante le loro smentite.
Il microfono, infatti, può essere manovrato ed utilizzato anche dagli spyware, che si installano sui dispositivi senza necessità di consenso. Quest’ultimi, sfruttando tale processo riescono a captare informazioni e dati sensibili. Anche gli operatori di rete e i fornitori di servizi hanno il permesso di raccogliere alcuni dati specifici sulle conversazioni
telefoniche e possono essere tenuti a fornirli alle autorità in caso di necessità.Esistono però alcuni modi per proteggersi da queste intrusioni. È possibile disattivare il microfono del proprio smartphone, poiché spesso l’autorizzazione è stata data inconsapevolmente al momento del download di un’app. Per farlo, si può aprire l’app di Google sullo smartphone, accedere al proprio account e cliccare sull’immagine del profilo in alto a destra. Dopo aver selezionato “Account Google“, si raggiunge la sezione “Dati e Privacy“, quindi si fa tap su “Attività Web e App“. Qui si può disabilitare l’opzione “Includi attività vocale e audio” per impedire registrazioni indesiderate e bloccare il salvataggio delle attività cliccando su “Interrompi Salvataggio“.
Una volta confermate queste scelte selezionando “Ho capito“, la privacy sarà nuovamente protetta. È consigliabile, soprattutto se si effettuano frequenti download, riesaminare periodicamente le impostazioni per assicurarsi che rimangano configurate correttamente.