Nel Sudafrica, più precisamente nel Bacino di Witwatersrand, potrebbe nascondersi un “tesoro di oro invisibile“, il cui valore potrebbe anche toccare i 24 miliardi di dollari.
Questa regione già nel XIX secolo fu al centro di una corsa all’oro che si dimostrò così proficua tanto da dare origine alla città di Johannesburg. Se volessimo fare una stima di tutto l’oro che è stato estratto da qui potremmo dire che è circa il 40% di tutto l’oro mondiale. Queste estrazioni hanno lasciato però enormi colline di rifiuti minerari che prendono il nome di tailings.
Il metallurgista ventiseienne originario dello Zimbabwe, Steve Chingwaru, di recente ha condotto una una ricerca che si è rivelata straordinaria. Infatti, nelle 6 miliardi di tonnellate di tailings, presenti intorno alle miniere di Johannesburg, potrebbero essere contenute fino a 460 tonnellate di “oro invisibile”.
Perché viene chiamato “oro invisibile”?
Questa tipologia di oro non è visibile a occhio nudo in quanto non si presenta sotto forma di pepite, ma è intrappolata in piccole quantità all’interno di altri minerali. Per questo ne deriva il soprannome invisibile.
Nuovo metodo per riprocessare i rifiuti minerari?
Chingwaru, con il suo progetto di dottorato, ha quantificato l’oro presente nei tailings e ha cercato un metodo più efficiente di quelli attuali per riprocessare questi rifiuti. Chingwaru ha inoltre spiegato l’attuale importanza delle fonti di oro a bassa concentrazione, dato l’esaurimnto delle riserve ad alta concentrazione.
Gli attuali metodi di sfruttamento dei tailings, oltre a essere inefficaci, risultano anche dannosi per l’ambiente. Infatti, quando i solfuri si ossidano, producono acido solforico che può contaminare le falde acquifere. Questo problema risulta essere molto grave in alcune zone di Johannesburg.
Chingwaru ha affermato di essere entusiasta di evidenziare il potenziale economico e i benefici ambientali del riprocessamento efficiente dei tailings. Il suo metodo non promette soltanto di estrarre l’oro, ma anche di ridurre o eliminare l’inquinamento da metalli pesanti e l’acidificazione delle acque.
Stando sempre a questo studio, i tailings di Johannesburg contengono oro per un valore di 450 miliardi di rand, all’incirca 24 miliardi di dollari.
Ma questo nuovo metodo è abbastanza economico da rendere redditizia questa operazione? Naturalmente Chingwaru si è posto questa domanda e ha parlato con diversi esperti dell’industria mineraria sudafricana. Questi esperti ritengono che il metodo , per diventare economicamente sostenibile, possa essere scalato, specialmente se il prezzo dell’oro resta alto. Per tutti, l’estrazione dell’oro sarebbe costosa, ma si potrebbe comunque ottenere un bel profitto.