Negli ultimi giorni sono arrivate alcune novità per quanto riguarda l’ambiente, con il primo regolamento europeo per il ripristino della natura che è stato ufficialmente approvato. Questo riguarda l’80% del patrimonio naturale europeo che è stato fortemente danneggiato. Allo stesso tempo è stata anche l’occasione giusta per la Giornata Mondiale contro siccità e desertificazione, due dei problemi più chiari che emergono dal riscaldamento della Terra.
L’appello è chiaro: bisogna stare più attenti e guardare al rischio di perdere circa 1 miliardo di ettari di terreni.
La Giornata Mondiale contro siccità e desertificazione
Lo scorso 17 giugno è stato inoltre anche il 30º anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. Il documento che ratifica il tutto è l’unico trattato internazionale che impone un vincolo giuridico in merito alla gestione del territorio e sulla questione siccità. Queste le parole da parte del segretario esecutivo Ibrahim Thiaw:
“Fino al 40% del territorio mondiale è già degradato, interessando quasi la metà della popolazione globale. Tuttavia, esistono soluzioni praticabili. Il ripristino delle terre degradate può aiutare a ridurre la povertà e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici. È il momento di unirsi per proteggere il nostro pianeta e contrastare la perdita e il degrado del suolo a livello mondiale. Coinvolgere le generazioni attuali e future è essenziale per fermare e invertire queste tendenze preoccupanti, adempiendo agli impegni globali per il recupero di 1 miliardo di ettari di terreno degradato entro il 2030“.
Quelle che seguono invece sono le parole del segretario di Stato del ministero federale Jochen Flasbarth:
“Circa il 25% della popolazione mondiale è affetta dalla siccità. Anche in Europa, lo stato dei nostri suoli sta peggiorando rapidamente. La protezione del suolo e del territorio rappresenta una sfida globale che richiede un’azione collettiva immediata per garantire che le generazioni future abbiano accesso a risorse naturali essenziali. Solo con suoli sani potremo nutrire l’umanità e affrontare efficacemente le crisi climatiche e della biodiversità“.